Bilancioni (Lhs): sì a accordo ma niente richieste avventate

Gli effetti su Lucca Holding Servizi della scissione Gesam e quelli del mancato accordo sul contratto integrativo sono due aspetti distinti e slegati tra di loro. Lo afferma l’amministratore unico Luca Bilancioni, spiegando che l’azienda si è impegnata a venire incontro alle richieste dei lavoratori fino a quando la posta non si è alzata troppo. 

“Si confondono, non senza una certa dose di furbizia – spiega Bilancioni -, due piani ben distinti sia dal punto di vista  cronologico che sostanziale. Una cosa è la scissione di Gesam e la sua ricaduta in Lhs in termini di acquisizione del ramo d’azienda cimiteri: ciò è stato predisposto e preparato a monte da una intensa e seria attività di analisi di fattibilità giuridica, tecnica ed economica sulla quale la stessa amministrazione comunale ha più volte riferito in sedi diverse e sulla quale la discussione dovrebbe essersi esaurita a fine aprile”.
Altra cosa è il nulla di fatto nella vicenda del contratto integrativo di Lhs riscossione e call center “motivato da presunte ristrettezze economiche”.
“Ma è qua – suggerisce Bilancioni – che si innesta il cortocircuito: che futuro avranno i dipendenti di Lhs riscossione e call center se ad oggi non sono arrivati alla definizione di un contratto integrativo?  La ricostruzione della vicenda, da questo punto in poi, deve essere rispettosa della cronologia dei fatti interni alla Lhs. Non è corretto asserire che l’azienda ha assunto diverse posizioni in quanto, alla data del 18 giugno, sul tavolo in discussione alcuni temi di welfare aziendale e il riconoscimento dei buoni pasto: un impegno ritenuto soddisfacente sia dall’azienda che dalla Rsu. Ma improvvisamente il livello delle richieste si è innalzato andando a comprendere anche il riconoscimento di un premio di produzione a pioggia non basato su alcun criterio tecnico/economico. Come ulteriore gesto di apertura, l’azienda ha proposto di procedere nell’immediato con il riconoscimento già concordato, riservandosi 6 mesi di tempo per definire i criteri del premio: questa proposta è stata rigettata il giorno 20 giugno dall’assemblea dei lavoratori. Così più di quattro mesi di trattativa fra dipendenti, management e soci è andato improvvisamente in fumo. Occorre riflettere sul tema degli sviluppi futuri dell’azienda frutto dell’operazione di scissione e incorporazione: su questo, i dipendenti di Lhs attuali dovrebbero stare più che tranquilli, in quanto la società assumerà un peso ed una importanza nel panorama delle partecipate che porterà solo benefici anche alle attività di riscossione e call center. Rispetto ad un mero accostamento di numeri e risorse, qual è un piano di fattibilità, occorrerà lavorare sulla new-LHS per individuare tutte quelle sinergie e porre in essere tutti quegli interventi di miglioramento che, nel medio periodo, porteranno ad un assestamento della struttura. Ricordo che l’evoluzione della società dal 2015 ad oggi non ha mai avuto tregua e riconosco che solamente grazie all’impegno e alla professionalità dei suoi dipendenti sono stati raggiunti risultati produttivi ed economici incoraggianti. Per concludere, l’azienda rispetta le decisioni dell’assemblea ma, nell’interesse anche dei dipendenti stessi, non può cedere a richieste economiche avventate: l’azienda resta comunque sempre con la mano tesa riproponendo quell’accordo quasi-raggiunto che rinsalderebbe, fra l’altro, la fiducia tra dipendenti e management”.

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