Papergroup, lite tra sindacati: Uilcom via da tavolo
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“Sacrificare l’interesse di un centinaio di lavoratori che rischiano il posto per qualche tessera in più ci fa capire come siamo caduti in basso”. Rabbia e disappunto per Paolo Venturi del direttivo territoriale di UilCom Toscana Nord settore carta dopo che la Slc Cgil ha “deciso di rompere l’unità sindacale – sostiene – invitando il curatore dell’azienda Tissue Tech (newco che, da dicembre dell’anno scorso, ha preso in affitto il ramo di azienda della fabbricazione di carta e cartone da Papergroup, in fallimento) ad allontanare i rappresentanti della UilCom dall’incontro programmato per parlare del futuro della società”.
Come noto, a luglio il tribunale ha infatti decretato il fallimento della società Papergroup Spa (di cui è presidente l’imprenditore pesciatino Valerio Vamberti), con sede amministrativa e centro direzionale a Carraia e altri due stabilimenti a San Gennaro e Coselli; è stato nominato curatore il ragioniere Franco Della Santa (che era già commissario giudiziale) mentre l’assemblea dei creditori è stata fissata al 5 marzo del prossimo anno. Prima del rigetto del concordato e la dichiarazione di fallimento, a dicembre del 2017 Papergroup era stata affidata in affitto per 5 anni alla Tissue Tech, estremo tentativo di mettere in salvo il posto di lavoro dei 147 dipendenti dell’azienda. “La vicenda Tissue Tech assume contorni sempre più preoccupanti – prosegue Venturi della UilCom – perché le realtà produttive dovevano essere rilevate da altri per continuare a esistere e tutelare circa 100 lavoratori ma a oggi sembra che non ci siano state concrete manifestazioni di interesse”. Proprio per questo motivo il curatore Della Santa aveva convocato sabato mattina i sindacati: “Con nostro stupore, Simone Tesi della Cgil Slc ha chiesto il nostro allontanamento per motivi formali di rappresentanza, pur avendo la nostra organizzazione diversi iscritti in due dei tre stabilimenti – prosegue il rappresentante UilCom .- Quando un sindacato vede nemici gli altri sindacati, vuol dire che pensa più a se stesso che all’interesse dei lavoratori: noi non mandiamo mai via le altre organizzazioni dai tavoli. È evidente che la Uil nel cartario ha rotto certi equilibri oligarchici e certe intese ma rompere l’unità sindacale e sacrificare l’interesse dei lavoratori per qualche tessera in più ci fa capire come siamo caduti in basso. Siamo stati costretti ad andare via – conclude Venturi – perché sgraditi alla Cgil ma andiamo avanti: chiederemo un incontro separato con il curatore perché l’obiettivo è salvare i posti di lavoro”.
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