Conflavoro in tour a sostegno del made in Italy che piace all’estero

Un viaggio attraverso lo Stivale, da Cagliari fino a Lecce, passando da Firenze, Verona e Torino per sostenere le piccole aziende nei processi dell’internazionalizzazione d’impresa. È Il mondo ha fame di made in Italy, la nuova sfida della confederazione delle piccole e medie imprese Conflavoro Pmi. In partenza già dall’8 febbraio con la tappa sarda, il roadshow è stato presentato oggi dal presidente nazionale Roberto Capobianco nella sala Caduti di Nassirya di palazzo Madama in collaborazione con il senatore Manuel Vescovi e di fronte a oltre 70 imprenditori arrivati apposta da tutta Italia. Tra i relatori anche Andrea Meucci, presidente del consorzio Global Trading Network e notevole intenditore dei mercati esteri, soprattutto orientali.

Durante la conferenza sono stati illustrati, anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Conflavoro Pmi, i vantaggi della finanza agevolata, l’importanza dell’accesso al credito per sfidare al meglio i nuovi mercati e l’opportunità di costituire reti di imprese come strumento efficace di internazionalizzazione. Per informazioni, 800 911958 o info@conflavoro.it.

Capobianco: “Le imprese o crescono o muoiono”
“In un mondo globalizzato – ha sottolineato Roberto Capobianco – è necessario per le Pmi affrontare la sfida dell’internazionalizzazione di impresa. È fondamentale in questa ottica valorizzare sempre più il made in Italy in tutto il processo di produzione, con la qualità delle nostre materie prime e soprattutto dando lavoro alle imprese italiane. La soluzione per riuscirci è fare gruppo, far sì che le piccole realtà come quelle tipiche del nostro Paese facciano rete e possano così arrivare sui mercati nuovi come un gruppo compatto e sinergico. Conflavoro Pmi rinnova oggi il suo impegno a favore di questo progetto anche grazie all’aiuto di professionisti seri. I tempi sono ormai maturi: avvaliamoci dell’italianità in ogni suo aspetto e ricordiamoci sempre che le imprese non devono smettere mai di crescere, perché altrimenti muoiono”.

I consorzi e le reti di imprese lo strumento per il successo
“Quando parliamo di internazionalizzazione di impresa – ha affermato Andrea Meucci – ci rivolgiamo a un mercato in cui le aziende di dimensioni ridotte, da sole, non possono nemmeno entrare. Eppure queste stesse aziende hanno la necessità di uscire dal mercato italiano, ormai saturo, con concorrenza di tutti i tipi, con la crisi di cui si sentono ancora gli effetti. Il roadshow di Conflavoro Pmi vuole creare un percorso di supporto del quale non vedremo subito i risultati, ma che è ormai comunque obbligatorio intraprendere. I consorzi e le reti sono le uniche strade percorribili in Italia per far sì che le nostre imprese vadano all’estero. Non a delocalizzare, attenzione, ma a esportare”.

Vescovi: “Mia missione politica è favorire espansione imprese italiane”
Concorde il senatore Manuel Vescovi: “Oggi la differenza si fa portando le relazioni imprenditoriali oltre confine. Il mio obiettivo, da politico, è aiutare le aziende in questo senso. Ed è anche il motivo per cui siedo in commissione Affari esteri a palazzo Madama. Occorre favorire l’espansione delle aziende, avere una progettualità e una visione a lungo termine. In questo percorso sono fondamentali il marketing e la giusta comunicazione, aspetti presi in altissima considerazione nei mercati esteri, specie orientali. Sono molto soddisfatto di intraprendere con Conflavoro Pmi un’iniziativa ambiziosa e lungimirante come quella dell’internazionalizzazione delle Pmi puntando sul made in Italy. Importante, poi, fare tappa con il roadshow sui vari territori, così da incontrare direttamente le varie realtà produttive per spiegare loro i vantaggi di questa grande occasione”.

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