Hard disk: come prevenire guasti alle memorie digitali

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La gestione dei dati digitali è una necessità sempre più vitale  nella società di oggi, siamo abituati a conservare un sacco di informazioni – dalle bollette alle ricevute per il commercialista, dalle foto del matrimonio ai documenti dei figli – all’interno di hard disk, smartphone e computer. Non è così raro, però, che questi supporti o device si rompano o vadano incontro a un guasto, con il rischio che i dati contenuti al loro interno non siano più disponibili o vadano addirittura persi.

Abbiamo affrontato questo argomento con il team di Recovery Data, azienda che da sempre è impegnata nel recupero dati da hard disk e che ci ha aiutato a prendere coscienza di quanto sia importante prenderci cura delle memorie digitali se non vogliamo perdere i nostri archivi elettronici. Prevenire è sempre meglio che curare: è questo il motivo per il quale abbiamo chiesto proprio ai tecnici di Recovery Data di darci qualche consiglio per la manutenzione degli hard disk, ecco le loro risposte.

Quali sono gli accorgimenti da adottare per evitare che un hard disk smetta di funzionare?

Le interruzioni improvvise di corrente e gli sbalzi di tensione sono nemici della salute dei dischi rigidi: i picchi di tensione, in particolare, rischiano di danneggiare i device elettronici, e quindi le loro componenti interne, come – appunto – gli hard disk. Il problema è che non sempre l’elettricità è costante, visto che ci sono istanti nei quali le tensioni possono andare oltre i livelli standard, anche se per periodi di tempo limitati. Per evitare problemi, si può pensare di fare affidamento sulle ciabatte con interruttori, le quali agiscono come limitatori di sovratensione.

Al di là delle ciabatte, che comportamenti possiamo adottare nella quotidianità?

Le ciabatte non servono quando la corrente scompare all’improvviso e, di conseguenza, il computer si spegne senza che venga eseguita la procedura necessaria; per prevenire tale eventualità è raccomandato l’utilizzo di un UPS. Non bisogna sottovalutare i rischi di uno spegnimento non appropriato, dal momento che se esso si verifica quando il disco sta scrivendo dati o sta lavorando le conseguenze possono essere fatali. 

Come dobbiamo usare il computer per non mettere a repentaglio il disco rigido?

Di certo, se il pc viene acceso e spento di frequente non stiamo facendo del bene all’hard disk: le procedure di avvio e di spegnimento, infatti, chiamano in causa il disco in misura consistente. Molto meglio, dunque, fare riferimento alla modalità di ibernazione o a quella di sospensione, vale a dire lo standby. In alternativa, è possibile fare in modo che il disco rigido e il disco USB non siano disattivati dopo pochi minuti. 

Si può dire che la frammentazione dei file sia un problema?

Sì e no, nel senso che di per sé la frammentazione non provoca danni al disco in maniera diretta. Ciò non vuol dire, però, che essa sia innocua: infatti, quanto più è elevata la frammentazione di un disco tanto più duro è il lavoro che esso deve compiere per caricare i programmi e per trovare i file. In altri termini, la sua usura è destinata a crescere. Per altro, nei dispositivi più recenti gli effetti collaterali sono ridotti al minimo: su Windows 8, per esempio, la frammentazione avviene in automatico.

Il caldo è un nemico?

Certo che sì: in estate la vita degli hard disk viene messa a rischio dalle temperature molto elevate. Quando fa caldo, pertanto, è opportuno assicurare al pc il raffreddamento di cui ha bisogno, il che vuol dire – per esempio – offrirgli un flusso di aria adeguato. Dal punto di vista pratico, è bene ricordarsi di aprire il case del computer di tanto in tanto, ovviamente dopo che il dispositivo è stato spento, e affidarsi a una bomboletta di aria compressa per rimuovere la polvere e garantire una pulizia completa anche negli angoli in apparenza più difficili da raggiungere. Una particolare attenzione, inoltre, deve essere riservata alle ventole, che devono essere sempre ben funzionanti, a maggior ragione nel caso dei notebook che non si possono aprire. 

A proposito, quali sono le differenze tra i computer desktop e quelli portatili?

Nei pc portatili, gli hard disk interni si rivelano più solidi rispetto a quelli che sono installati nei computer desktop: essi sono costruiti in modo che il notebook possa essere spostato anche quando è acceso senza che ciò sia fonte di problemi. Una maggiore cautela ci vuole, invece, con i pc destkop, che quando sono accesi non dovrebbero essere spinti, mossi o sottoposti a scosse.

Il rischio qual è?

Molto semplicemente, si potrebbero verificare dei danni fisici, come quando un portatile cade a terra o un computer desktop subisce una botta: il primo elemento che subisce delle conseguenze è proprio il disco rigido. Esso, infatti, è estremamente fragile, anche perché è costituito da parti in movimento: così, se l’hard disk viene urtato mentre sta girando, non è da escludere che si possa rompere. Tale discorso riguarda gli hard disk meccanici, cioè quelli classici, ma non le unità a stato solido SSD dei dispositivi più recenti. Anche le SSD possono durare poco e rovinarsi, ma per motivi differenti rispetto a quelli appena visti. 

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