Aziende calzaturiere lucchesi pronte per Micam

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Si scaldano i motori per The Micam, la rassegna dell’industria calzaturiera che, quest’anno, festeggia il 50esimo anno dal suo esordio. Questa edizione, che si terrà a Milano dal 15 al 18 di settembre, vedrà la presenza di 1303 espositori – 695 italiani e 608 internazionali – su oltre 60.000 mq, che presenteranno in anteprima le collezioni primavera estate 2020. Fra esse, anche le industrie di Pistoia e di Lucca, che dalla fiera si attendono i primi segnali da un mercato in affanno, con cui anche le nostre aziende devono fare i conti. La rassegna milanese di apre nel segno della cronica debolezza dei consumi interni – già provati da un decennio di lenta erosione – e dell’incertezza del panorama internazionale, legata a molteplici fattori: dal probabile protrarsi di tensioni commerciali e propensioni protezionistiche, alla frenata di importanti economie (Cina e Germania su tutte), alla mancata ripartenza di mercati di fondamentale importanza per alcuni distretti calzaturieri (la Russia, dopo la battuta d’arresto del 2018, registra nuovamente cali superiori al 15%), fino alle incognite su tempi e modalità della Brexit, col pericolo “no deal” sempre incombente.

Situazione che trova conferma nella inevitabile flessione, per il secondo trimestre dell’anno, dei livelli produttivi, nel peggioramento degli ordini dall’estero e di quelli interni anche per le imprese di Pistoia e Lucca, come rilevato dal Centro Studi Confindustria. In questa non facile congiuntura, parla in rappresentanza delle imprese di settore Federico Bartoli, capogruppo delle industrie calzaturiere di Confindustria Toscana Nord e, da poco tempo, vice presidente nazionale di Assocalzaturifici con delega alla formazione: “Solo pochi giorni fa il presidente dell’Associazione ha evidenziato i rischi che sta correndo l’industria del nostro Paese; ma allo stesso tempo ha invitato a non ripiegarsi su noi stessi, soprattutto nei settori, come la moda, che caratterizzano da sempre la nostra economia. Andremo quindi a Milano fieri del know how e della creatività che esprimiamo. Nel mio nuovo ruolo di delegato nazionale alla formazione, devo confermare la volontà delle nostre industrie di continuare a investire nelle professionalità più elevate, capaci di garantire la continuità del settore e la sua permanente qualificazione. Da essa deriva da sempre la qualità del nostro prodotto, che i mercati hanno sempre apprezzato; speriamo che The Micam anche stavolta confermi questa percezione”.

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