Assocarta: meno inquinanti con impianti di smaltimento adatti

Economia circolare e residui industriali. Anche il direttore di Assocarta Massimo Medugno è intervenuto oggi (18 ottobre) al convegno sulle nuove opportunità per le imprese in Toscana organizzato dal Consorzio polo tecnologico magona, insieme a Enrico Fontana direttore di Lucense. La regione Toscana, in particolare la zona lucchese, rappresenta il primo distretto cartario in Europa con un sesto (3,9 miliardi di euro) del fatturato complessivo della filiera cartaria a livello nazionale, pari a 24,9 miliardi di euro (l’1,5 per cento del Pil nazionale), considerando anche il comparto grafico e la trasformazione. 

Nel distretto lucchese sono localizzati i più importanti produttori nazionali di carte per usi igienico e sanitario che si posizionano al primo posto assoluto in Europa con il 21 per cento di volumi produttivi, mentre la produzione di carte per imballaggio si colloca, sempre in Europa, in terza posizione. Il distretto cartario lucchese svolge un ruolo chiave in Europa esprimendo il suo primato anche in termini di sostenibilità e di economia circolare: nella sua produzione viene impiegato circa il 25 per cento della carta da riciclare a livello nazionale (consumo di 1,2 milioni di tonnellate di carta da riciclare sulle 5,2 milioni di tonnellate a livello italiano). “Il tema del riciclo e degli scarti di produzione in una prospettiva di economia circolare costituiscono i temi portanti del decalogo presentato lo scorso 9 ottobre proprio a Lucca in occasione della mostra internazionale dell’industria cartaria – spiega Massimo Medugno -, dove il settore cartario ha chiesto con forza di sbloccare le autorizzazioni sull’Eow da cui dipendono investimenti e il miglioramento ambientale del sistema Italia. Le cartiere sono un attore fondamentale dell’economia circolare producendo oltre 9 milioni di tonnellate di carta annue (2018) a partire da un materiale rinnovabile e con l’utilizzo di 5 milioni di tonnellate di carta da riciclare (2018) con un tasso medio di circolarità del 57 per cento, e l’81,1 per cento nell’imballaggio, uno dei più alti d’Europa. Ed è possibile aumentare ulteriormente la capacità di riciclo sbloccando la produzione di impianti come ad esempio quello della cartiera di Mantova”. La competitività dell’industria cartaria, oltre che con la problematica della sostenibilità energetica e del riciclo collegato all’economia circolare deve infatti fare i conti con una gestione degli scarti del riciclo non ottimizzata, che frena le potenzialità dell’industria cartaria e dell’economia circolare. In Italia i volumi più importanti della carta da riciclare raccolta sul territorio nazionale derivano dalla raccolta urbana. 3,3 milioni di tonnellate nel 2018 su un totale di oltre 6,6 milioni di tonnellate di carte e cartoni recuperati. “Per recuperare 300 mila tonnellate di scarti di riciclo c’è solo un impianto di termovalorizzazione dedicato in Umbria, mentre un secondo impianto in Lombardia non è utilizzato in maniera costante – ha sottolineato Medugno – mentre recuperare energia da tutti gli scarti significherebbe chiudere il ciclo del riciclo e ridurre l’impiego di fonti fossili”.

 

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