Prodotti biologici, Coldiretti: “In Toscana l’emergenza ha fatto aumentare i consumi dell’1,7%”

L'analisi dei dati Sinab in occasione del Sana Restart, il salone del bio alla Fiera di Bologna

L’emergenza covid19 ha fatto aumentare i consumi di prodotti bio dell’1,7 per cento in Toscana, con una crescita tendenziale anche per i vini rossi come il Chianti Classico Docg (+1,7%), il Chianti Docg (+3,8%) e il Toscana Igt (+3,1%) e per i bianchi con il Toscana Igp (+0,6%)”. E’ quanto afferma la Coldiretti Toscana, sulla base dell’analisi dei dati Sinab in occasione del Sana Restart, il salone del biologico presente alla Fiera di Bologna fino a domenica 11 ottobre, che si sviluppa su tre aree tematiche Food, Care & Beauty e Green Lifestyle.

“Crescono le superfici biologiche in Toscana del 4% e anche gli operatori dello 0,7%, un chiaro segnale di quanto sia gli agricoltori che i consumatori credano fortemente nel valore aggiunto delle produzioni biologiche – commenta il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi -. Ora serve un’azione di informazione mirata ai consumatori per aiutarli a leggere attentamente le etichette e stanare eventuali prodotti tarocchi che non sono italiani né tantomeno biologici, perché sono ancora ingenti le importazioni dall’estero di cui non si ha piena tracciabilità”.

In Toscana le superfici biologiche hanno raggiunto 144 mila ettari e gli operatori sono oltre 5 mila – insiste Coldiretti Toscana – con le colture foraggere (30%), cerealicole (17%), viticole (10%) e olivicole (11%) che fanno la parte da leone in termini percentuali. Per difendere i primati della produzione Made in Italy ed evitare che vengano spacciati per nazionali prodotti di eccellenza del paniere agroalimentare biologico  è necessario accelerare sul marchio per le produzioni biologiche ‘made in’, preservandone l’immagine ed anche per consentire ai cittadini scelte di acquisto più consapevoli. In attesa che questo avvenga il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare i prodotti con certificazione biologica direttamente nelle aziende agricole e nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, nei quali viene garantita l’origine nazionale degli alimenti in vendita, con la possibilità d’incontrare e parlare con gli stessi produttori”.

“Necessario incentivare il consumo dei prodotti biologici attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione al consumo, anche attraverso collaborazione con le associazione dei consumatori attive in Toscana – conclude il presidente Filippi -. L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’Asia per cui occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei. E’ necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue perché l’immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici”.

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