I balneari toscani di Confartigianato: “Regole chiare per aiutare le imprese”

Il neopresidente Marco Pardi: "Da troppi anni si parla di una riforma del settore che non arriva"

In Toscana le imprese del settore balneare sono oltre novecento, un comparto rilevante che fornisce servizi importanti che contribuiscono ad innalzare la qualità dell’offerta turistica. Per il neo presidente di Confartigianato Balneari Toscana Marco Pardi di Marina di Carrara (il vice è il grossetano Andrea Fidanzi) “da troppi anni, quasi venti, si parla di una riforma del settore che non arriva. La legge 145/2018 ha prorogato al 2033 la durata delle concessioni demaniali marittime ma ancora manca il decreto attuativo e soprattutto manca una riforma organica del settore del demanio. Questa incertezza normativa impedisce alle imprese di effettuare investimenti e migliorare la qualità dei servizi offerti per timore di perdere la concessione. Si tratta di un settore che era un’eccellenza a livello mondiale ma che in vent’anni ha perso quote rilevanti di redditività. In altri paesi europei invece sono state introdotte normative chiare e gli imprenditori possono gestire le proprie attività in modo più efficace”.

Come Confartigianato Balneari Toscana, continua Pardi “siamo e saremo presenti a tutti i tavoli con le istituzioni per aiutare le imprese ad avere regole chiare e a lavorare con sicurezza, promuovendo il legame con le filiere turistiche locali e la sostenibilità ambientale”.

Per Carlo Ricci coordinatore di Confartigianato Balneari Toscana “la necessità di rispettare le norme anti Covid e di evitare gli assembramenti ha portato molti stabilimenti balneari a modificare le modalità di gestione e ad effettuare rilevanti investimenti. Per garantire il distanziamento dei propri ospiti molte attività sono state penalizzate perché hanno dovuto ridurre la disponibilità di lettini e ombrelloni a fronte di una domanda spesso in crescita. A fronte però di ricavi in calo e degli investimenti per adeguamento Covid effettuati le imprese si trovano a subire troppe incertezze normative che devono essere rimosse”.

“Lavoreremo da subito – conclude Carlo Ricci – per legare le attività balneari alle filiere turistiche e dei prodotti tipici locali promuovendo acquisti a chilometri 0, sostenibilità ambientale e destagionalizzazione. Ci impegneremo a presentare importanti progetti di riqualificazione che possano essere finanziati da bandi regionali”

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