Terme, futuro in bilico per nove lavoratrici: “Dal Comune scarse rassicurazioni”

Questa mattina si è svolto un incontro con il prefetto. Il sindacato: "Il Comune si attivi per sottoscrivere un protocollo"

È ancora drammaticamente in bilico il futuro occupazionale di 9 lavoratrici delle terme di Bagni di Lucca, chiuse con il 30 giugno e in attesa di nuovo gestore. Ma un passo avanti è stato compiuto stamani (9 luglio) in Prefettura.

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“Ringrazio il Prefetto per la sua disponibilità a un incontro con le lavoratrici – dichiara Giovanni Bernicchi, responsabile sindacale Fisascat Cisl -. L’interessamento fattivo della Prefettura è un passaggio essenziale e di garanzia in questi casi. Tra l’altro il Prefetto ci ha assicurato sin da ora che seguirà il passaggio delle consegne per la gestione delle terme, in modo da garantire i posti di lavoro”.

“Purtroppo – sottolinea Bernicchi – la risposta del Comune ci pare invece un po’ troppo vaga, una sorta di ‘minimo sindacale’. Il sindaco ci ha promesso massimo impegno per il futuro dell’impianto termale e per la sua riapertura nel più breve tempo possibile, tempistiche che però si legano alla risoluzione del contenzioso aperto proprio tra il Comune e l’attuale gestore per il fatto che quest’ultimo sta utilizzando acqua termale nell’albergo delle terme, che continua a gestire, e non chiude il collegamento con la grotta”.

“Per quanto riguarda le 9 lavoratrici il Comune ci ha risposto – aggiunge Bernicchi – che nel nuovo bando per la gestione inserirà la clausola sociale. Bene, non ma non basta. La clausola sociale è comunque un obbligo di legge e non garantisce a pieno il futuro occupazionale dei lavoratori. Per questo è necessario che il Comune si attivi per sottoscrivere un protocollo, lo stesso che fu adottato insieme al comune di Lucca per la chiusura della Rsa di Villa Santa Maria. E’ un passaggio essenziale per garantire le lavoratrici. Mi auguro che il Comune ci risponda al più presto su questo punto”. I giorni per le lavoratrici delle terme di Bagni di Lucca sono contati. A fine luglio saranno licenziate, dopo si apre il baratro delle mille incognite.

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