Industria a Lucca, netti segnali di ripresa ma il cartario continua a soffrire gli effetti della pandemia

Stabile il settore alimentare, riprende quota il manifatturiero: i dati del primo trimestre dell'anno

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Netti segnali di ripresa della produzione industriale a Lucca, Pistoia e Prato: è quanto emerge dalla rilevazione effettuata dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord sul secondo trimestre 2021. In linea generale, sono proprio i settori che l’anno scorso hanno più sofferto a presentare le migliori prestazioni nel confronto con il corrispondente periodo del 2020. Tornano a respirare, anche se i livelli pre-crisi sono ancora lontani, i comparti della moda; ottime le prestazioni della chimica-plastica (che comunque anche nel 2020 in alcune tipologie produttive aveva avuto buone prestazioni) ma anche la meccanica, i mezzi di trasporto – inclusa la nautica – e il mobile segnano dei risultati soddisfacenti. Risultati positivi ma più contenuti per il lapideo, mentre non emerge nessuna variazione per l’alimentare, settore che tuttavia non è stato significativamente toccato dalla crisi se non per alcune specifiche produzioni. L’unico segno negativo riguarda la carta-cartotecnica, settore che comunque in alcuni suoi comparti aveva avuto nel 2020 prestazioni addirittura superiori agli anni precedenti.

Nel complesso, la produzione manifatturiera del territorio Lucca-Pistoia-Prato segna nel 2° trimestre 2021 +12,6% rispetto allo stesso periodo del 2020 (maggiore del dato italiano, +9,4%); a livello provinciale quasi appaiate Pistoia e Prato con, rispettivamente, +18% e +17,5%, mentre Lucca, meno colpita dalla crisi pandemica, ferma la sua crescita a +7,3%. Il significato della crescita differenziata fra le tre province è ancora più chiaro se si guarda ai risultati del primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020: se Lucca era già in pieno territorio positivo (+1,9%), le altre due province segnavano ancora Pistoia -2,4% e Prato -7,4%. Il Centro studi di Confindustria Toscana Nord ha voluto anche effettuare un confronto con la media dell’ultimo anno non toccato direttamente dalla pandemia, il 2019, calcolando che, nonostante la crescita a due cifre della maggior parte dei settori nel 2° trimestre 2021, alla produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato rimane ancora da recuperare oltre il 7%, in proporzione variabile per territori e tipologie merceologiche.

“La ripresa c’è, indubbiamente, a Lucca, Pistoia e Prato come nel resto d’Italia, ma non possiamo ancora definirla solida – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. La pandemia non è certo conclusa e con essa non sono archiviate nemmeno misure restrittive che potrebbero compromettere la faticosa risalita del manifatturiero e, ancor di più, di molti comparti del terziario. Inoltre fenomeni come l’aumento esponenziale dei costi delle materie prime e, in molto casi, le difficoltà di reperirle costituiscono delle insidie potenti, in grado di compromettere il cammino verso il recupero dei livelli pre-crisi. Come associazione stiamo assistendo le imprese perché possano cogliere tutte le possibili opportunità di mercato e le stiamo affiancando nei processi di innovazione tecnologica e organizzativa che hanno saputo innescare e che le aiutano a recuperare posizioni, così come le sosteniamo nei rapporti con le pubbliche amministrazioni e il mondo del credito. Il momento è delicato e importante, non bisogna lasciare niente di intentato”.

Lucca

“Nell’ambito di Confindustria Toscana Nord la posizione di Lucca è particolare, dato che la concentrazione nella nostra provincia di settori essenziali ha fatto sì che nel 2020 le chiusure siano state piuttosto limitate – spiega il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti -. In generale, poi, anche da un punto di vista di mercato molti dei settori maggiormente presenti in territorio lucchese non hanno troppo risentito della pandemia e seguono quindi oscillazioni per così dire normali. E’ il caso dell’alimentare, ad esempio, che nel 2° trimestre 2021 registra -1,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, a fronte di un 1° trimestre a quota +4,5%. Il caso della carta e cartotecnica, che segna -3,5% nel complesso del distretto Lucca-Pistoia, ricorda a noi tutti che, pur all’interno di uno stesso settore, a tipologie produttive differenti corrispondono risultati che possono essere a loro volta anche di segno opposto. Se alcuni comparti del cartario, legati all’igiene o agli imballaggi, hanno avuto risultati molto buoni anche durante la pandemia, altre imprese legate ad attività più colpite dalla crisi come il commercio o i servizi hanno sofferto e in parte continuano a soffrire tuttora. A oggi i problemi più seri per la maggior parte del cartario sono comunque i costi, dalle materie prime all’energia: volumi rilevanti di produzione sono necessari, ma la marginalità è essenziale, ed è invece erosa dai costi. Una criticità importante, questa, che peraltro investe tutti i settori manifatturieri, incluso quello della chimica-plastica che nel territorio lucchese ha le prestazioni migliori: +25,7%, in linea col dato complessivo del territorio Lucca-Pistoia-Prato. Buoni anche i risultati della metalmeccanica con +13,9%, al cui interno la nautica segna +3,5%. Contenuta, a quota +5% rispetto allo stesso periodo del 2020, anche la crescita del lapideo, settore che ha fortemente sofferto per la crisi pandemica. Invariato il dato della farmaceutica”.

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