Cardiologia, al via un nuovo modello sperimentale di cure per i pazienti delle aree interne

Pilastri del progetto saranno l’integrazione e la diffusione nel territorio delle competenze presenti negli ospedali che insistono nell’Area vasta nord ovest

Un nuovo modello sperimentale di cura cardiologica, destinato ai residenti delle aree interne della Toscana, lontane dai grandi centri urbani o dai principali centri di offerta dei servizi essenziali, sarà avviato tramite il progetto Proheart, appena sarà firmato l’accordo di collaborazione tra la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio e l’Asl nord ovest.  Intanto, la giunta regionale ha già dato il via libera allo schema dell’accordo, su proposta di delibera dell’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.

Pilastri di questo progetto sperimentale saranno l’integrazione e la diffusione nel territorio delle competenze presenti negli ospedali che insistono nell’Area vasta nord ovest, a partire da quelli della Asl di riferimento e della Fondazione Monasterio.

“Questo progetto sperimentale di collaborazione tra la Monasterio e la Asl nord ovest – spiega Bezzini – è finalizzato a rafforzare l’offerta cardiologica sul territorio. La nostra sfida è preservare le strutture sanitarie esistenti con nuovi modelli di gestione innovativi e sostenibili, ma anche a diffondere nelle aree interne le competenze ultraspecialistiche presenti negli ospedali, promuovendo in tal modo un servizio sanitario sempre più equo. Questo processo sarà favorito da strumenti tecnologici, che consentiranno di condividere le informazioni sullo stato di salute del cittadino, riducendo la distanza tra gli attori della rete ospedale-territorio direttamente coinvolti e favorendo una visione d’insieme, non limitata al solo momento di cura in ospedale. Il progetto presenta inoltre requisiti tali da renderlo coerente con le indicazioni del Pnrr per quanto riguarda la definizione di strategie proattive di presa in carico del bisogno di salute della popolazione, gli investimenti sulle competenze del personale medico e sanitario, in genere presente nelle aree interne come nel nostro caso, e l’introduzione diffusa di tecnologie innovative”.

L’iniziativa, che si inserisce in una progettualità già avviata tra la Monasterio e la Scuola Superiore Sant’Anna, sarà illustrata nel dettaglio in occasione della firma dell’accordo, che avverrà in Garfagnana, alla presenza di tutti i coinvolti.

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