I dipendenti Gkn raccontano la loro odissea alla Casa del Popolo foto

Verciano, una serata dedicata al lavoro e al problema degli infortuni

L’appuntamento era importante e la risposta non si è fatta attendere: grande partecipazione all’iniziativa alla Casa del Popolo di Verciano promossa da Potere al Popolo Lucca e dal Collettivo di Iniziativa Popolare di San Concordio per incontrare e sostenere i lavoratori della Texprint di Prato e della Gkn di Campi Bisenzio, cui si è aggiunta la significativa presenza di alcuni lavoratori della Essity di Porcari.

“L’incontro – si spiega in una nota – è iniziato con un momento di raccoglimento per ricordare l’ennesima morte sul lavoro avvenuta due giorni fa a Pietrasanta, dove l’operaio Andrea Bascherini è deceduto schiacciato dalle lastre di marmo cadute nel piazzale interno alla 2P Trading Srl, azienda di lavorazione del lapideo, mentre era intento a ripulirle.  Una tragedia che poteva essere ancor più grave, visto che un collega è rimasto miracolosamente illeso trovandosi in posizione più defilata rispetto a Bascherini, e avendo dunque il tempo di scansarsi e di procurarsi ‘solo’ una ferita ad una mano”.

“Un’altra morte sul lavoro – si afferma -, solo l’ultima di una scia che negli ultimi mesi ha provocato dolore e sgomento in tutta la Toscana: appena il giorno prima un altro operaio aveva perso la vita falciato da un cavo d’acciaio all’interno della Darsena Petroli nel porto di Livorno, ventiduesima vittima solo in Toscana dall’inizio del 2021. Il pensiero è andato anche a Luana D’Orazio, la giovane madre di 22 anni, operaia apprendista di un’azienda di Montemurlo, che il 3 maggio scorso è morta dopo essere stata trascinata nell’orditoio da una staffa, mentre il macchinario al quale era stata assegnata stava viaggiando a velocità massima. Tre giorni fa, dopo oltre tre mesi di lavoro, il responso tecnico consegnato al palazzo di Giustizia di Prato sembra aver sciolto il dubbio più importante, quello sulla fase di lavorazione del macchinario, confermando quindi l’accusa di omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche per i titolari dell’azienda”.

“Episodi – si commenta – che confermano come la ripresa delle attività dopo la sospensione forzata causa lockdown sia avvenuta in completo spregio alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e che stia costando la vita e la salute di tanti lavoratori e lavoratrici in nome della produttività e del profitto, nel colpevole silenzio delle istituzioni e di un governo completamente asservito a Confindustria, senza dimenticare la complicità dei sindacati confederali.  Immobilismo delle istituzioni denunciato durante l’incontro anche dai lavoratori e dai sindacalisti SI Cobas protagonisti da ormai quasi otto mesi della vertenza contro l’azienda Texprint per denunciare il fenomeno diffuso nel settore tessile pratese del lavoro nero e grigio, 7 giorni su 7 e 12 ore al giorno, senza tutele e coperture contro gli infortuni. Una lotta mai sopita nonostante numerose aggressioni subite al picchetto permanente davanti alla fabbrica da parte dei dirigenti aziendali e delle forze dell’ordine, col complice e imbarazzante silenzio del sindaco Biffoni e della giunta “democratica” della città che continuano a non rispondere alle domande dei lavoratori. Una vertenza che è stata rilanciata la scorsa settimana in pieno centro città, col presidio e lo sciopero della fame di alcuni lavoratori e sindacalisti davanti al Comune di Prato, vergognosamente aggrediti e arrestati in piena notte dalla polizia ma in seguito rilasciati grazie alla pronta sollevazione popolare”.

Grande sostegno è arrivato a più riprese ai lavoratori Texprint dal collettivo di fabbrica Gkn, i cui delegati hanno raccontato ieri sera alla Casa del Popolo la loro battaglia contro le delocalizzazioni iniziata i primi di luglio dopo lo scioccante licenziamento via mail di oltre 400 lavoratori e lavoratrici della Gkn da parte del fondo statunitense Melrose, favorito dallo sblocco dei licenziamenti previsto dal decreto sostegni bis del Governo e colpevolmente sottoscritto dai sindacati confederali.

“Una battaglia che coinvolge tutti e tutte noi – si spiega -, come dimostra anche il caso recente di una delle principali aziende del settore cartario lucchese, la Essity, presente con quattro stabilimenti a Porcari, Altopascio e Collodi. Nel nuovo piano presentato di recente dai dirigenti della multinazionale svedese alla Confindustria, infatti, è emersa la volontà di tagliare fuori Lucca dalla produzione del noto e storico brand Tempo per dislocare in altri territori della Comunità Europea. All’incontro di ieri sera sono intervenuti anche alcuni dei circa 700 lavoratori dell’azienda in stato di agitazione da inizio estate per parlare degli ultimi preoccupanti sviluppi di questa nuova inevitabile vertenza, incontrando la solidarietà di tutti i presenti. Ai significativi interventi dei lavoratori di Texprint, Gkn ed Essity e dei sindacalisti Si Cobas e Cobas è seguito un dibattito aperto da cui è emersa la volontà di portare avanti unite le attuali e future vertenze, dandosi appuntamento alla grande manifestazione del 18 settembre a Firenze e alla mobilitazione nazionale dell’11 ottobre in occasione dello sciopero generale indetto da tutto il sindacalismo di base.  La serata si è conclusa con una cena di finanziamento il cui incasso è stato in buona parte devoluto alle casse di resistenza dei lavoratori Texprint e del collettivo di fabbrica della Gkn”.

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