Coldiretti, una festa del ringraziamento in mezzo alle incertezze del futuro

Cambiamenti climatici e pratiche sleali stanno penalizzando gli agricoltori

Sempre più duro e difficile fare agricoltura a causa di cambiamenti climatici e della fauna selvatica, sempre più fuori controllo, ma lo sarà sempre di più se i tentativi di sostituire la carne naturale con la carne sintetica, introdurre etichettature a semaforo, il famigerato Nutriscore, e non garantire la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti, andranno a buon fine.

Il giorno di festa degli agricoltori, a Badia di San Pietro Lido di Camaiore, accompagnato dal tradizionale corteo di trattori, si è celebrato all’insegna della gratitudine ma anche della preoccupazione in occasione della santa messa officiata dal vicario generale, Monsignor Michelangelo Giannotti. Alla giornata hanno partecipato, insieme al direttore, Alessandro Corsini e al segretario di zona, Veronica Ranfagni, le autorità cittadine rappresentate dal vice sindaco di Camaiore, Marcello Pierucci e dal consigliere comunale di Massarosa, Silvia Barsotti. Un pensiero speciale è stato riservato ad Alfredo Ceragioli, ex presidente pensionati di Lucca scomparso lo scorso ottobre, molto attivo sia all’interno dell’associazione sia nella comunità.

“Oggi è un giorno di festa, comunione e condivisione. Ci ritroviamo in presenza dopo molto tempo – ha detto Andrea Elmi, presidente Coldiretti Lucca –. Le sfide che oggi abbiamo di fronte sono sfide che mettono al centro l’agricoltura e l’agricoltore custode degli equilibri e pilastro della sostenibilità. Sfide anche l’Europa, che oggi si pone in maniera contraddittoria nei confronti dell’agricoltura del nostro paese, e più in generale della Dieta Mediterranea, incentivando multinazionali che vogliono sostituire la carne naturale con carne sintetica, stalle ed allevatori con laboratori e bioreattori, o demonizzare vino e eccellenze del nostro paniere indirizzando il consumatore a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. E’ chiaro che, di fronte a queste prospettive, così come l’assenza di trasparenza e tracciabilità, che reputiamo imprescindibili, noi ci opporremo”.

Coldiretti è reduce da una vittoria importante: lo stop a 16 pratiche sleali. La pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale, del decreto di attuazione della direttiva Ue disciplina infatti le pratiche commerciali sleali nelle relazioni tra acquirenti e fornitori di prodotti agricoli ed alimentari. “E’ una grande vittoria per Coldiretti – ha ribadito Elmi ricordandolo alla platea – che da anni lavora per sanare una vera e propria ingiustizia ai danni degli imprenditori agricoli e zootecnici che spesso si trovano a lavorare sotto i costi di produzione.  L’approvazione del decreto appresenta una svolta storica per garantire più qualità ai cittadini-consumatori e un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo. Così non sarà più”.

Con il nuovo provvedimento scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto, alla fine dei pagamenti di costi aggiuntivi non connessi alle vendite, fino all’obbligo di contratti rigorosamente scritti. Si realizza così un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera.

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