Pratiche sleali sul prezzo del latte, Coldiretti Toscana porta la battaglia al ministero

L'associazione: "Serve sblocco immediato dei pagamenti Agea per aiuti agli allevatori di bovini da latte fermi da agosto 2021"

Al lavoro contro le pratiche sleali per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla che costringe gli allevatori a lavorare sottocosto per l’esplosione dei costi energetici e dell’alimentazione. Coldiretti Toscana dà seguito alla sua azione di protesta e trasparenza a tutela delle imprese agricole e dei consumatori incontrando questa mattina (22 febbraio) il direttore dell’Ispettorato centrale repressioni frodi del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali della Toscana, Flavio Berilli. L’incontro precede il vertice convocato per i prossimi giorni dal prefetto di Firenze Valerio Valenti proprio con il direttore dell’Icqrf Flavio Berilli e la vicepresidente della giunta regionale Stefania Saccardi.

Abbiamo rappresentato la situazione di grave criticità delle stalle toscane – spiega Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana – Non si può aspettare oltre per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla perché a rischio c’è il futuro degli allevamiti ai quali va riconosciuto il giusto compenso che tenga conto dei costi di produzione sempre più alti, dalla bolletta energetica ai mangimi”.

Secondo l’indicatore sintetico Milk Feed, elaborato dall’Ismea, che confronta il prezzo del latte alla stalla con quello di un pasto tipo per le mucche composto da mais e farina di soia, nell’ultimo anno – spiega Coldiretti Toscana – si è scesi sotto la soglia ritenuta ‘critica’, segnale della sofferenza degli allevamenti.

“Il latte agli allevatori – insiste Coldiretti Toscana – non deve essere pagato sotto i costi di produzione considerato che gli aumenti vanno dal +70% per l’energia con picchi del 110% al +40% per i mangimi. Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, – sottolinea Coldiretti – ha raggiunto i 46 centesimi al litro secondo l’ultima indagine Ismea, un costo molto superiore rispetto al prezzo di 38 centesimi riconosciuto a una larga fascia di allevatori. Una crisi che colpisce un sistema che ogni giorno lavora per garantire con una produzione nazionale che supera le 12 milioni di tonnellate all’anno esprime un valore di oltre 16 miliardi di euro, gestisce 1,6 milioni di capi, occupa oltre 100.000 persone secondo l’analisi della Coldiretti”.

L’incontro del presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi, del presidente di Coldiretti Firenze Prato, Roberto Nocentini e del direttore regionale, Angelo Corsetti, con il direttore dell’Icqrf arriva a soli 5 giorni dalla grande mobilitazione di Coldiretti Toscana perché è necessario vigilare contro le pratiche commerciali sleali e fermare i contributi pubblici per aziende agroalimentari che pagano il latte sottocosto con l’avvio di una indagine dell’Autorità ispettorato del Mipaaf su tutte le industrie e le catene della Gdo che stanno speculando sul prezzo del latte e degli altri prodotti.

“Serve – conclude Coldiretti Toscana – poi lo sblocco immediato dei pagamenti Agea per aiuti agli allevatori di bovini da latte fermi da agosto 2021, lo sblocco dei pagamenti dei fondi zootecnia Covid del Mipaaf e aiuti per gli allevatori di razze autoctone in crisi a valere sui fondi per le filiere”.

Coldiretti valuta infine positivamente la convocazione del tavolo del latte da parte del vice presidente regionale, Stefania Saccardi previsto nei primi giorni di marzo.

 

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