Sostenibilità e transizione ecologica, da Lucca la sfida di Confcooperative foto video

All'assemblea regionale tracciata la rotta per il rilancio dopo la pandemia

“La pandemia ci ha costretto a ripensare molti aspetti delle nostre vite e messo a repentaglio la tenuta economica della società, riscrivendo quindi anche le regole del mondo del lavoro. Come cooperative del settore vogliamo dare il nostro contributo alla costruzione di un nuovo ecosistema lavorativo, cavalcando l’innovazione e accettando le sfide del futuro. Per farlo dobbiamo ripartire dai più giovani, farci carico delle loro difficoltà occupazionali e coinvolgere chi un domani potrà prendere il nostro posto”.

assemblea regione confcooperative

A dirlo è Francesco Clementi, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi,  durante l’assemblea regionale che si è svolta nella giornata di oggi nell’auditorium Cappella Guinigi all’interno del Complesso di San Francesco, a Lucca.

“Come ogni rapporto sociale – prosegue – anche quello lavorativo è cambiato per sempre, in certi casi è stato stravolto. Di fronte a noi si pone quindi un dibattito quanto mai attuale, soprattutto per le nuove generazioni in cerca di condizioni di migliori di quelle che il nostro Paese è stato in grado di offrire fino a oggi. Con la necessità di rispondere quanto prima alle difficoltà imposte prima della pandemia è poi dall’aumento dei costi delle materie prime dovuti alla guerra in Ucraina”.

“Le cooperative di lavoro toscane – dice Clementi – vogliono rimettere al centro un modo di lavorare sostenibile e inclusivo, che possa rispondere alle necessità della nostra epoca e che possa essere la rampa di lancio per una ricostruzione di comunità solidali e fervide. Siamo convinti che si possa fare una buona cooperazione rispettando le leggi che lo Stato ci impone, applicando un cambio radicale del paradigma: la cooperazione non deve essere vissuta come un sistema che permette di abbassare il costo del personale scaricandolo sugli stessi lavoratori tramite deroghe regolamentari al Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per i soci, ma al contrario come un sistema aziendale che si  basa sul principio del ‘fare squadra’ partendo da regole uguali per tutti”.

“Come vogliamo riuscirci? – conclude il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi – Sfruttando la rivoluzione digitale e le nuove tecnologie per arrivare a una produttività che sia coerente con tutti i principi di sostenibilità della transizione ecologica e con le esigenza di vita dei lavoratori e delle lavoratrici, senza disparità di alcun genere”.

Dello stesso parere anche Lorenzo Giuntini, responsabile delle relazioni industriali di Confcooperative Toscana: “La pandemia ha sicuramente impattato in maniera notevole nella nostra organizzazione e su tutti i servizi che noi offriamo. Le strategie e la medicina per questa pandemia possono essere tante, ma sicuramente si dovranno investire molti soldi nei percorsi formativi, perché si dovrà riportare il tutto a un livello molto più alto di quello attuale. Soprattutto dovremmo assolutamente rimettere il lavoro al centro, come diciamo sempre noi in Confcooperative, per cercare di ridare valore a questa situazione che con la pandemia ha perso un po’ di terreno”.

Ad inaugurare l’evento, dal titolo “Cooperazione al centro: innovazione e lavoro per la ripartenza”, monsignor Paolo Giulietti, Vescovo di Lucca, insieme a Luca Menesini, presidente della Provincia di Lucca e Marina Lauri, presidente di Gal Montagnappennino. Anna Ascani, sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo Economico è intervenuta con un videomessaggio.

Erano presenti anche Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana, Stefano Ciuoffo, assessore regionale alle Infrastrutture digitali e ai rapporti con gli enti locali; Ester Macrì di Giovani Imprenditori Confcooperative Toscana; Lorenzo Giuntini, responsabile relazioni industriali di Confcooperative Toscana; Nicola Perini, presidente Confservizi Cispel Toscana e Gaetano Scognamiglio, presidente fondazione Promo Pa.

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