Cartario e nautica, l’export vola nei primi tre mesi dell’anno

Un incremento sopra il 50% rispetto a un anno fa. Ma ora il timore è l'effetto guerra

Nel corso dei primi tre mesi del 2022 le vendite all’estero dalla provincia di Lucca hanno raggiunto i 1.280 milioni di euro, un valore superiore del +52,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando l’export lucchese aveva raggiunto quota 840 milioni. In Toscana la crescita dell’export si è fermata al +11,8%, mentre in Italia l’incremento ha toccato il +22,9%.

L’aumento del costo delle materie prime, che sono arrivate a toccare, in alcuni casi, livelli record di prezzo, ha spinto al rialzo anche il valore degli acquisti dall’estero della provincia, cresciuto su livelli eccezionali arrivando al +50,8% e attestandosi a 732 milioni di euro nel trimestre; poco meno elevata la dinamica registrata a livello nazionale (+42,9%), mentre in Toscana la crescita ha toccato il +29,7%, con valori in forte crescita in quasi tutte le province.

Occorre ricordare che i dati, riferiti ai primi tre mesi dell’anno, non tengono ancora conto, se non in minima parte, dello scenario internazionale attuale, fortemente influenzato dal conflitto in Ucraina e dalle ripercussioni che ne deriveranno in termini umani ed economici.

Dai dati di fonte Istat, elaborati dalla Camera di Commercio di Lucca, risulta che il risultato decisamente positivo della provincia è stato determinato in primo luogo dall’andamento della cantieristica nautica, caratterizzata come è noto da una elevata variabilità dell’export nel tempo, che nel primo trimestre dell’anno ha venduto natanti all’estero per quasi 272 milioni di euro, un valore più che triplicato (+204,6%; +182 milioni di euro) rispetto ai primi tre mesi del 2021. L’incremento rilevato spiega 21,7 punti percentuali sui 50,8 dell’intera crescita provinciale.

I forti rialzi del costo dell’energia e delle materie prime spingono in alto anche il valore delle esportazioni degli altri settori: l’industria della carta e cartotecnica (309 milioni) ha registrato una crescita del +53,8% in termini di export, la meccanica (187 milioni) ha segnato un incremento del +36,6%, la metallurgia (120 milioni) del +48,8%, la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (109 milioni) è salita del +26,5%. In deciso aumento anche l’industria alimentare (+19,6%), il cuoio e calzature (+31,1%), il lapideo (+7,7%), la gomma e plastica (15,6%) e il tessile e abbigliamento (+9,3%), mentre per l’industria chimica e delle vernici si è rilevata una diminuzione (-6,7%).

La forte crescita dell’export provinciale ha interessato particolarmente il valore delle vendite verso l’Europa, che sono salite del +75,3% nel periodo gennaio-marzo sfiorando quota 914 milioni; le esportazioni verso l’area Ue27 (605 milioni, Regno Unito escluso) hanno segnato un +48,2%, trainate da Francia, Germania e Spagna che hanno aumentato soprattutto gli acquisti di carta, elettromeccanica e prodotti in metallo, mentre quelle verso l’area extra-Ue27 (309 milioni) sono salite del +173,2% grazie soprattutto alla domanda di natanti dal Regno Unito. Le vendite verso il continente americano sono cresciute del +17,8%, con un incremento dell’America centro-meridionale (+23,3%) doppio rispetto all’America settentrionale che si è fermata al +12,8%. Sono salite anche quelle verso l’Asia (+26,6%) e l’Africa (+11,8%), mentre l’Oceania ha mostrato una diminuzione.

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