Nuova Camera di commercio, il fronte del no all’accorpamento attende il ricorso

Lettera aperta di un gruppo di imprenditori: "Sarebbe stato meglio aspettare l'esito"

Il loro è un no deciso all’accorpamento della Camera di Commercio di Lucca con Pisa e Massa Carrara, che da ieri (30 giugno) è effettivo. E adesso meditano di sostenere il ricorso al Consiglio di Stato.

Lo annunciano senza giri di parole i firmatari di una lettera aperta, portatori di interesse diffusi su tutto il territorio provinciale: si tratta di Alvaro Pardini, imprenditore agricolo e responsabile del tavolo tecnico sulla qualità del cibo del Comune di Camaiore, Moreno Gherardi, imprenditore edile iscritto a Cna, Italo Domenici che era in Coldiretti Versilia oggi pensionato, Massimo Giambastiani, agronomo iscritto all’albo e presidente dell’associazione Castanicoltori della Lucchesia, Stefano Fazzi, impiegato, vice presidente dell’associazione Castanicoltori della Lucchesia e presidente della Società Semplice delle Macchie di Cune e infine Walter Giannini, presidente della cooperativa agricola forestale La Mulattiera iscritta all’albo delle Cooperative.

“La Camera di Commercio di Lucca – sostengono nella loro lettera aperta – non esiste più essendo stata accorpata con quelle di Massa Carrara e Pisa e andandosi così a costituire la Camera di Commercio Toscana Nord. Gli scriventi, contrari all’accorpamento e convinti di rappresentare un interesse diffuso sul territorio, rendono note ai cittadini le azioni intraprese a partire dal 21 gennaio del 2021, quando essi si rivolsero al presidente del Consiglio Conte, al ministro per lo sviluppo economico Stefano Patuanelli, al commissario straordinario della Camera di Commercio di Lucca Bartoli, a tutti i parlamentari del territorio, al presidente della regione Toscana e all’assessore Stefano Baccelli. Altra istanza la inoltrammo l’otto maggio dello stesso anno ai nuovi titolari del governo Draghi e a tutti i soggetti cui era stato fatto pervenire il primo documento”.

“Ai nostri appelli – proseguono – hanno dato risposta solo due parlamentari del nostro territorio. Intanto l’iter degli accorpamenti, a livello nazionale, incagliatosi per diversi anni, a causa dei ricorsi posti in essere da vari enti camerali e nel nostro caso dalla Camera di Commercio di Massa Carrara, è ripreso. Negli ultimi tempi infatti il governo ha imposto il completamento degli atti necessari per accorpare le camere di commercio; allo stato attuale pende un ricorso al Consiglio di Stato presentato dalla Camera di commercio di Massa Carrara, ma nonostante questo l’iter non è stato interrotto. Noi ci saremmo aspettati che, prima dell’accorpamento, se ne attendesse l’esito. Avremmo poi sperato in un intervento politico a difesa del nostro territorio in cui un qualcosa di simile ad un ente camerale esiste fin dal 1182. Sarebbe forse stato compito della politica il fare una puntuale riflessione sullo stato delle aziende del territorio lucchese, caratterizzato da realtà territoriali particolari, in cui l’azione della Camera di Commercio di Lucca è stata nel tempo fondamentale”.

I sottoscrittori delle istanze avverse all’accorpamento stanno ora valutando l’opportunità di sostenere il ricorso già iscritto a ruolo del Consiglio di Stato.

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