Toscana Energia, fumata nera nella vertenza sindacale

Esito negativo per la procedura di raffreddamento che si è svolta in prefettura a Firenze

Ancora una fumata nera nella vertenza Toscana Energia. Si è chiusa infatti con esito negativo la procedura di raffreddamento alla prefettura di Firenze che si è svolta lo scorso 28 luglio.

Ad inizio riunione i sindacati hanno rappresentato i punti all’origine della vertenza “a cominciare – spiegano le sigle – dalla volontà dell’azienda di ridurre, con decisione unilaterale, i lavoratori in reperibilità previsti dalla contrattazione aziendale. Su questo tema il sindacato – oltre a rilevare il peggioramento del sistema di relazioni industriali che, fino ad oggi, è stato in grado di affrontare e risolvere in modo condiviso i problemi con l’indispensabile e prezioso supporto di idee e disponibilità degli stessi lavoratori e delegati – ha fatto presente le problematiche relative alla sicurezza degli interventi, alle risorse impegnate, alla copertura integrale del turn over, ai carichi di lavoro, alla copertura del turno con rotazioni e riposi adeguati ad 1 settimana su 4, al pesantissimo livello di esternalizzazioni, come denunciato da moltissimi interventi dell’assemblea dei lavoratori del 13 scorso”.

“Il tutto a fronte di dati, comunicati dalla stessa azienda, ampiamente incompleti e contraddittori, che secondo i rappresentanti sindacali avrebbero richiesto semmai decisioni opposte rispetto a quelle perseguite. Si è inoltre fatto presente come l’azienda risultasse totalmente inadempiente rispetto agli impegni presi, anche dall’ad Burigana ai tavoli istituzionali, in merito al mantenimento dei livelli occupazionali in Toscana Energia e alla verifica dell’organizzazione del lavoro, delle attività distaccate e del riconoscimento delle professionalità dei lavoratori in forza o distaccati. I dati comunicati dall’azienda dicono infatti che nell’arco di 3 anni si è passati da oltre 440 dipendenti a circa 370 con il venir meno, anche al lordo dei distacchi e delle assunzioni fatte, di decine di posti di lavoro. L’azienda, nel rispondere alle questioni poste, ha ribadito le proprie posizioni aggiungendo come il contratto preveda 12 giorni di reperibilità al mese, come siano state fatte assunzioni, ammettendo però l’imprecisione su alcuni dati, e come la riduzione del personale sia dovuta anche alle pressioni dell’Arera, argomenti respinti con forza dai sindacati e dalle Rsu”.

L’azienda si è infine dichiarata disponibile a “spiegare meglio” i dati comunicati. E il sindacato ha dichiarato la propria piena disponibilità ad approfondire la discussione su tutti i temi evidenziati, “non ad ascoltare soltanto il supplemento di spiegazioni da parte aziendale e ha richiesto pertanto – spiegano le sigle – all’azienda di sospendere per tale periodo la decisione di modifica unilaterale degli accordi in essere, cosa che l’azienda si è rifiutata di fare. La procedura si è pertanto chiusa con esito negativo”.

I sindacati, vista l’importanza del tema lavoro per il territorio, proseguiranno dunque la vertenza anche attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei Consigli comunali azionisti di Toscana Energia e pianificherà insieme ai lavoratori le ulteriori iniziative da intraprendere alla ripresa dal periodo feriale.

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