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Innovazione e caro-energia: l’industria cartaria cerca risposte al Miac 2022

10 ottobre 2022 | 14:40
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Confindustria Toscana nord fa il punto sul distretto lucchese in vista della nuova edizione della mostra internazionale che aprirà le porte agli addetti ai lavori mercoledì (12 ottobre)

Si appresta a essere un’edizione ‘particolare’ quella del Miac 2022, in programma dal 12 al 14 ottobre al Polo Fiere. Se il distretto cartario lucchese è infatti da sempre un’eccellenza del territorio, le sue componenti – efficienza, innovazione, ambiente, risorse umane e qualità – sono oggi messe a dura prova dai rincari che colpiscono tutto il settore, dal costo delle materie prime a quello dei trasporti, per arrivare a vertiginoso aumento del prezzo dell’energia.

Così la Mostra internazionale dell’industria cartaria, con i suoi 250 espositori internazionali, diventa un’occasione di confronto, tra gli addetti ai lavori, per elaborare nuove soluzioni innovative e sostenibili. Soluzioni che in parte le imprese della carta e della meccanica per la carta del distretto di Lucca e Pistoia stanno già mettendo in atto, come testimoniano i numeri del primo semestre del 2022, che fanno registrare un + 1,1% alla produzione della carta e un + 5% a quella della meccanica per la carta rispetto allo stesso periodo del 2021, con l’export cresciuto rispettivamente del 66,2 e del 24,6%.

“Viviamo in un momento delicato e difficile che espone le nostre aziende a stress molto pesanti – spiega il presidente della sezione carta e cartotecnica di Confindustria Toscana nord Tiziano Pieretti -. I numeri che abbiamo sono ancora piuttosto buoni ma la situazione preoccupa molto: l’onerosità della bolletta energetica, del gas in particolare, e l’inflazione che accompagna questi dati con la conseguente perdita della capacità di consumo possono far precipitare il trend positivo già nel primo semestre del 2023. Il rischio maggiore per le imprese italiane e europee è quello di perdere competitività sul mercato internazionale, dato che ci sono Paesi, in Medio Oriente ad esempio, che sono esonerati dai certificati Ets e dove i costi dell’energia rimangono bassi, con danni che impattano così anche sull’ambiente”.

Nel distretto di Lucca la produzione della carta si concentra soprattutto sul tissue e sul packaging. Se il primo è considerato bene di prima necessità, il secondo è influenzato dalle dinamiche di consumo e rischia quindi, nei prossimi mesi, di subire una brusca frenata.

celli e pieretti confindustria

“Allora dal Miac noi chiediamo ai governi di muoversi su più piani: per il contenimento dei prezzi, in primo luogo, serve un piano di interventi a livello europeo – prosegue Pieretti -. Va bene scorporare il prezzo del gas da quello dell’energia ma a questa operazione si deve accompagnare un’azione concreta volta a rendere effettivamente indipendente la produzione energetica da quella del gas così come è necessario snellire le pratiche per gli impianti per le energie rinnovabili. Il tutto passando dall’innovazione che arriva dalla meccanica per la carta: il Miac sarà così l’occasione per toccare con mano le novità che giungono dalle aziende di un settore che a Lucca ha un nucleo forte di assoluta eccellenza”.

“Pur non essendo un settore energivoro – aggiunge il coordinatore del gruppo meccanica per la carta della sezione metalmeccanica di Confindustria Toscana nord Mauro Celli – le turbolenze del mercato energetico e la volubilità dei costi e degli approvvigionamenti delle materie prime e della componentistica elettrica-elettronica rappresentano tuttora un’incognita per le aziende del nostro territorio. Se l’acciaio è tornato ai prezzi di metà 2021, uno dei problemi maggiori che stiamo già riscontrando è nel reperimento dall’estero dei cip, che già hanno raddoppiato i tempi di consegna costringendo così le imprese a posticipare i progetti, e dando così modo ad altri Paesi di inserirsi con prodotti fuori mercato”.

Il distretto cartario di Lucca e Pistoia conta 243 aziende con 7582 occupati, il fatturato è di 3663 milioni di euro, di cui il 30% è rappresentato dall’export, quasi interamente (90%) verso paesi europei. La meccanica per la carta lucchese conta 88 imprese con 2647 occupatim il fatturato è di 933 milioni di euro, di cui il 65% è rappresentato dall’export, per lo più (52%) verso l’Europa, anche se il primo mercato nazionale di destinazione è rappresentato dagli Stati Uniti (17%) e il secondo, a pari merito con la Grecia, dalla Cina (8%).

A confermare l’eccellenza del distretto cartario lucchese c’è poi l’aspetto della formazione. Al nuovo corso di laurea magistrale in tecnologia e produzione della carta e del cartone, inaugurato qualche settimana fa, adesso si affianca anche il corso biennale Papergear2022 di istruzione tecnica superiore rivolto ai giovani diplomati.

Processi meccanici nel cartario, al via il corso biennale per formare nuovi tecnici

La giornata inaugurale

Mercoledì (12 ottobre) alle 11 taglio del nastro alla presenza della autorità. Subito dopo si terrà la tavola rotonda sul settore cartario dove interverranno il presidente della sezione carta e cartotecnica di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti, il presidente di Assocarta Lorenzo Poli e l’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras.