Salute e migrazione, Regione protagonista dell’infoday a Bruxelles

La salute dei migranti tra politiche, programmi internazionali e pratiche regionali di accoglienza è il tema della giornata di informazione che si è tenuta oggi (6 aprile) a Bruxelles, nella sede della Regione Toscana. Ai lavori ha partecipato anche Pietro Bartòlo, il medico di Lampedusa protagonista del film Fuocoammare, di Gianfranco Rosi, che ha vinto l’Orso d’oro a Berlino, che in mattinata ha incontrato il presidente Enrico Rossi.

La giornata è organizzata dalla Regione Toscana, in collaborazione con il programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), in particolare con Joint Initiative for Migration and Development (Jimd), sotto l’egida del Progetto mattone internazionale, coordinato dal ministero della salute e finanziato dalle Regioni italiane. L’evento è stato un primo momento di confronto tra le istituzioni europee, internazionali e le autorità locali e regionali sui progressi e le sfide future nel settore della salute dei migranti. Le Regioni europee hanno presentato le loro buone pratiche di accoglienza come base per una futura raccolta più ampia e rappresentativa a livello europeo da realizzarsi in collaborazione con Unpd/jmdi e con gli organi rappresentativi del livello regionale e locale. L’auspicio è che questo lavoro possa essere utile a i legislatori europei come contributo concreto del livello regionale e locale.
Un tema, quello della salute dei migranti, che si impone all’attenzione nazionale e internazionale e che vede l’UE impegnata, anche alla luce del recente accordo con la Turchia, nel tentativo di dare soluzione al fenomeno della crisi dei migranti. Nel 2015 sono state oltre un milione le persone in fuga verso l’Europa secondo l’Unhcr. In Italia 153.842 gli arrivi via mare. In 934 sbarchi, il 14% delle persone arrivate sono donne e l’11% i minori. Nelle diverse strutture sono stati accolti in 103.972: 7.394 nei centri governativi (Cara, Cda, Cpsa), 76.683 nelle strutture temporanee (Cas attivate dalle Prefetture) e 19.715 accolti nella rete Sprar, secondo i dati del Ministero dell’Interno.
“Le sfide socio-sanitarie che l’Europa dovrà affrontare in questi anni – ha detto il presidente Enrico Rossi – risentono di tutta la complessità dell’attuale fragilità economica e della globalizzazione. La salute è un fattore chiave per l’inclusione sociale, perché si interseca con aspetti decisivi nella vita delle persone quali l’educazione, l’ambiente di vita, le capacità di accesso alle cure e alla qualità delle stesse contro ogni discriminazione. La mia esperienza passata come assessore alla salute mi fa riflettere sull’importanza di un’Europa unita sul tema del diritto alla salute. La Regione Toscana – sottolinea – nel 2012 ha avuto l’intuizione di creare una struttura di riferimento su questi temi: il Centro di Salute Globale, che attualmente sta organizzando un osservatorio sulle condizioni di salute dei richiedenti asilo e migranti nel territorio, creando un’interfaccia tra il la voro delle Aziende Sanitarie e il terzo settore”.

In Toscana
6.587 rifugiati in fuga dal loro paese sono arrivati in poco più di un anno in Toscana tra il 2014 e il 2015, ospitati con l’aiuto del volontariato dei Comuni e anche di singoli cittadini. In Toscana l’accoglienza ha la caratteristica di essere diffusa, distribuire cioè in piccoli gruppi i rifugiati, su gran parte del territorio regionale. Sono infatti 2.738 nell’Area vasta Centro, 1.608 Area Vasta Sud Est e 2.241 Area Vasta Nord Ovest, secondo i dati al 31 dicembre del ministero degli interni. Le condizioni di salute di questi ragazzi, donne e bambini sono prontamente valutate fin dall’arrivo nei centri e monitorate settimana dopo settimana. A Livorno il 118, incaricato di una prima valutazione dei migranti in arrivo, ha visitato in 18 mesi circa 2mila persone.

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