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Sindacati confederali, a Firenze i quadri e i delegati: “No a un’Italia a due velocità”

Almeno 2.500 sono state le persone che stamani (10 luglio) hanno partecipato all’assemblea di quadri e delegati organizzata da Cgil, Cisl e Uil della Toscana all’Obihall di Firenze, dedicata a sviluppo, fisco e pensioni. Dal palco ha parlato una dozzina di delegati, di tutte le categorie e da tutti i luoghi di lavoro della regione: metalmeccanici, dipendenti pubblici, lavoratori dei call center, della scuola, del commercio e dei trasporti, oltre ai pensionati. L’iniziativa (altre simili sono in programma in tutta Italia), Verso la riforma insieme ai lavoratori – Per un cambiamento vero del nostro Paese, è stata solo il primo atto di un percorso: seguiranno circa mille assemblee nei luoghi di lavoro, nei territori e nelle leghe della Toscana. Lì, i verbali con le proposte e le richieste dei lavoratori e dei pensionati saranno oggetto di una sintesi che finirà in una piattaforma sulla quale si costruirà una vera e propria vertenza.

“Noi rifiutiamo il modello dei pochi che decidono per tutti senza confrontarsi con nessuno, e siamo ripartiti dall’ascolto di lavoratori, giovani e pensionati. In altre parti del mondo, dove hanno puntato sulla redistribuzione, c’è ripresa. Da noi manca la giustizia sociale, quella che il movimento sindacale vuole riportare al centro di questa vertenza”, ha dichiarato il segretario generale di Cgil Toscana Alessio Gramolati. Le tracce che hanno guidato l’assemblea: sulle pensioni, i sindacati (che studiano una campagna per la previdenza complementare) chiedono flessibilità nell’accesso, la tutela dei giovani, una soluzione per gli esodati,  la rivalutazione, la riforma degli enti previdenziali. Sul fisco, si propone di rendere strutturale il bonus degli 80 euro anche ad altre categorie, rafforzare il sostegno alle famiglie, ridurre l’evasione e la pressione su lavoratori e pensionati.
Ad aprire i lavori è stata Giulia Bartoli, segretaria generale Fillea Cgil Toscana: “Non è più sostenibile un’Italia che viaggia a due velocità, quella di chi dalla crisi trae guadagno e quella di chi paga per tutti. Se la sordità della politica continua dovremo essere pronti alla mobilitazione, per questo è indispensabile il rapporto con i lavoratori, con i pensionati, con i giovani. In Toscana abbiamo raggiunto importanti accordi di sostegno al reddito, di microcredito – esteso ultimamente anche alle Partite Iva, primo accordo in Italia -, di garanzia nella continuità degli ammortizzatori sociali. Ma oggi, pur nella loro importanza sociale, serve un cambio nelle politiche nazionali affinché tutti i nostri sforzi non vengano resi vani”. A chiudere i lavori è stato invece Riccardo Cerza, segretario generale Cisl Toscana, che ha esordito ringraziando i tantissimi presenti: “Noi non siamo un peso ma una risorsa per il Paese. Negare i corpi intermedi e la nostra rappresentanza è indebolire la democrazia. Il sindacato sta cambiando pelle anche se resteremo riformisti per natura”. “Dalla Toscana arriva oggi un grande messaggio di unità sindacale, noi ci siamo, siamo tanti e chiediamo al governo ascolto per la gente che rappresentiamo”, ha commentato il segretario generale di Uil Toscana Francesca Cantini.
La platea di quadri e delegati stamani all’Obihall ha anche approvato due ordini del giorno: uno per riaccendere l’attenzione sulla piaga delle morti sul lavoro (alla luce dell’ennesimo tragico incidente, ieri, in una fabbrica di fuochi d’artificio di L’Aquila), uno per invitare l’Europa e l’Italia a mobilitarsi per la pace nella striscia di Gaza. Infine, all’ingresso dell’Obihall sono state raccolte centinaia di firme dal neonato comitato Operazione mare sicuro per dire No alla Costa Concordia a Genova.

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