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Sanità e emergenza urgenza, il Crest scrive a Giurlani: “Uncem sia il sindacato dei piccoli Comuni dimenticati”

Il comitato regionale emergenza sanitaria toscana ha inviato al presidente di Uncem Toscana e vice presidente nazionale, Oreste Giurlani una lettera per invitarlo e sollecitarlo a partecipare alla manifestazione Stati Generali dei Comuni Dimenticati del prossimo 24 novembre a Marciana, all’Isola d’Elba. “Come ben sa – si legge nella lettera a Giurlani -, il Crest si sta battendo con determinazione da più di un anno per la tutela del diritto alla salute delle aree rurali, montane ed insulari della Toscana. Stiamo collaborando in questi giorni con l’organizzazione dell’evento in programma a Marciana per il prossimo 24 novembre in continuità con gli Stati Generali dei Comuni Dimenticati di Amatrice, iniziativa alla quale aveva aderito.A Marciana i sindaci firmeranno lo statuto di un’associazione che darà vita ad una rete di Comuni che porterà la voce dei territori dimenticati dalla “grande politica” al Governo e alla conferenza Stato-­‐Regioni”.

“Avrà seguito sicuramente l’approvazione del piano socio sanitario integrato toscano. Noi l’abbiamo messa a conoscenza degli emendamenti che il Crest ha presentato tramite la consigliera Sgherri. Il 5 novembre il consiglio regionale, a maggioranza, ha voltato le spalle alle zone più fragili della Toscana. Ha detto no all’assistenza pediatrica, all’assistenza alla gravidanza, al rafforzamento della catena dell’emergenza urgenza con ambulanze con medico a bordo e trasporto assistito (non ci si può affidare solo all’elisoccorso), alla presenza sui nostri territori di veri Pronto Soccorso con anestesisti e chirurghi che possono salvare la vita, alla sicurezza di chi vive sull’Isola d’Elba ed ha bisogno di un ospedale di base, non certo di un ospedale di prossimità svuotato di reparti. La Regione Toscana continua a lasciare indietro una parte dei suoi cittadini. Ci viene risposto che esistono i patti territoriali, che Uncem ha sostenuto, a tutela delle zone “marginali”. Quei patti, nella maggioranza delle realtà, sono rimasti su carta e non esistono sanzioni per chi non li ha rispettati. Quei patti creano discriminazioni fra cittadini perché in alcuni casi i sindaci sono riusciti a contrattare alcuni servizi, in altri non ne sono stati capaci, ma del Pronto Soccorso o del pediatra o del ginecologo ne hanno bisogno tutti e non è possibile negoziare sul diritto alla salute e l’accesso ai servizi ospedalieri. Sappiamo benissimo, e lei con noi, che in molte zone della Toscana non è garantita la catena dell’emergenza urgenza ed i volontari o gli infermieri si assumono ogni giorni rischi e responsabilità altissimi per spirito di servizio. Sappiamo che un piot non è un vero ospedale e non ha un vero pronto soccorso. Sappiamo che le famiglie sostengono sempre maggiori sacrifici per il pagamento di ticket, liste di attesa lunghissime che costringono, chi se lo può permettere, a rivolgersi a strutture private, reparti che chiudono e si allontano. Sappiamo che l’assistenza territoriale è in sofferenza, che il numero di posti letto non è sufficiente, che il modello per intensità di cura nei nuovi ospedali è un fallimento. Questa situazione accomuna moltissime aree disagiate d’Italia e si sta delineando una vera e propria emergenza, che con i tagli prospettati è destinata solo a peggiorare. Ad agosto lei ha incontrato una delegazione del Crest e si è impegnato ad accompagnarci in Regione Toscana per presentare le nostre richieste al presidente Rossi, all’assessore Marroni e ai dirigenti regionali. Quell’incontro non c’è stato. Evidentemente le nostre preoccupazioni non sono quelle della Regione e forse neppure lei crede si possa sperare in un’inversione di tendenza nella politica regionale. Uncem si sta impegnando a realizzare Botteghe della Salute ma si tratta di cure palliative per i nostri territori. Abbiamo bisogno di altro. Abbiamo bisogno di investimenti seri e di una politica attenta. Abbiamo bisogno che il presidente dell’Uncem Toscana vice presidente di Uncem nazionale cammini con i cittadini ed i sindaci e non con la politica regionale e nazionale dei tagli. Abbiamo bisogno di risposte e non di promesse e propaganda. Ci chiediamo, oggi, se Uncem vorrà essere finalmente il “sindacato dei comuni montani e insulari” e se lei sarà presente all’appuntamento di Marciana, a fianco dei sindaci toscani e delle altre regioni, pronto a sostenere un vero diritto alla salute della Toscana e dell’Italia minore.
Noi ci contiamo.
Resto in attesa di un suo riscontro”.

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