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Niente direttore generale all’ufficio scolastico regionale, i sindacati alzano la voce

I sindacati scrivono al ministro Giannini, per denunciare la mancanza de direttore generale dell’ufficio scolastico regionale da oltre un anno e mezzo e di dirigenti in sei province dallo scorso 31 aprile. “Tutte queste nomine – dicono i sindacati regionali del comparto scuola della Toscana (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams) – sono di competenza esclusivamente ministeriale. Sono stati nominati tre dirigenti per le province di Pisa, Firenze e Lucca/Massa (accorpate). Sono in attesa di nomina i dirigenti (ex provveditori) delle province di Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena e Pistoia/Prato (accorpate). In queste province sono pertanto bloccati tutti gli atti, e l’assenza del direttore generale dell’Usr non consente di individuare i dirigenti degli ambiti territoriali che ne sono privi”.

“Questa situazione ha pesanti ricadute sulla scuola – dicono i sindacati –  Basti pensare ad esempio, che nelle province in cui manca il dirigente (ex provveditore) non è stato possibile ratificare la mobilità della scuola primaria: soltanto per via informale le scuole conoscono chi e dove è stato trasferito e chi arriverà a settembre. Anche il numero di posti relativo al fabbisogno di personale, docente e Ata, è bloccato, bloccate le delibere di spesa, bloccati gli atti finalizzati all’erogazione della pensione eccetera. Insomma, si tratta di atti di estrema importanza senza i quali, peraltro, in Toscana sarà impossibile procedere alle tanto annunciate immissioni in ruolo. La mancanza di referenti, inoltre, crea disservizi anche nell’interlocuzione con l’utenza: a chi deve rivolgersi? Non mancano ricadute sugli allievi , sugli studenti e sulle loro famiglie che a causa delle sopracitate mancanze, rischiano di non avere garantita la regolare esecuzione del progetto formativo . Tutto questo è causato dall’inefficienza di un Ministero che agisce in palese contraddizione con le prospettive di una Buona Scuola. Forse, prima di pensare alle grandi riforme sarebbe necessario fare funzionare l’ordinario. Questa assenza di referenti e lo stato confusionale in cui versano gli uffici ha fatto sì che i sindacati regionali stiano predisponendo una diffida all’Usr affinché siano rispettate le corrette relazioni sindacali”.
“La validità e il peso della rappresentanza del sindacato – prosegie – è emersa in tutta la sua forza lo scorso 5 maggio con la storica adesione allo sciopero nelle percentuali rilevate in Toscana, rese ieri ufficali dal Miur. Ai lavoratori la giornata di sciopero è costata sia in termini economici che di sacrifici, vista la grande partecipazione alle manifestazioni di tutta Italia. I lavoratori meritano rispetto e ascolto e, soprattutto, esigono delle risposte. Per questi motivi, dopo le numerose e diversificate inizative promosse prima del 5 marzo, continuiamo con la mobilitazione, attivando iniziative che riscuotano anche il consenso degli studenti e dei genitori. Diamo quindi il via a una campagna di informazione tramite assemblee e flash-mob, coinvolgendo le Rsu e gli organi collegiali affinché la mobilitazione sia più capillare possibile. E’ importante che il movimento sindacale resti unito e compatto, perché mai come in questo momento l’unità fa la forza. E’ necessario uno sciame sismico che supporti azioni ulteriori, anche molto forti, se il Governo ci costringerà: pertanto, è importante creare il massimo consenso per garantire un’ampia condivisione e la massima incisività”.

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