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Rossi: “Mitigare il cambiamento climatico è possibile”

Domani (6 giugno) 120 toscani parleranno per otto ore di clima e cambiamenti climatici, di energie alternative e di tutto ciò che l’uomo (e le nazioni) possono fare per arrecare meno danni possibili al pianeta. Accadrà ventiquattro ore dopo la giornata mondiale dedicata all’ambiente che è oggi e la Regione Toscana è in Italia, assieme all’Abruzzo, la sola ad ospitare uno dei centi tavoli che si apriranno in contemporanea in tutto il globo, tappa intermedia verso la conferenza mondiale sul clima che si svolgerà a dicembre.

“Non è facile attribuire un singolo evento al cambiamento climatico – sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi –, ma non possiamo accettare neanche un futuro dove gli eventi estremi diventano regolari”. “Davanti così – aggiunge – alle conseguenze terrificanti, per l’intera umanità, causate da mutamenti climatici a loro volta causati da precise scelte economiche e non certo dipendenti dal caso, la politica ha il dovere di recuperare con urgenza l’orgoglio della sua centralità”.
Qualche numero. L’aumento della temperatura globale, che è una delle principali cause di destabilizzazione climatica, dipende dalla concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. La soglia d’allarme nelle emissioni di Co2 dovrebbe essere 350 parti per milione: il mondo viaggia oltre le 400 parti per milione. Per colpa di petrolio e carbone bruciati, ma anche della deforestazione. Una coperta che intrappola la luce e il calore solare impedendo alla terra di raffreddarsi e che rischia di far salire il livello dei mari fino a tre metri nel 2040 e le temperature di sei gradi, con possibili siccità, tempeste e inondazione.
“L’appuntamento di dicembre, a Parigi – prosegue sempre Rossi -, non può permettersi il lusso di un nuovo fallimento: i governi devono trovare un accordo, vincolante, per contenere l’aumento delle temperature medie mondiali al di sotto di quei 2 gradi oltre i quali le conseguenze sarebbero catastrofiche e irreparabili. La Toscana intende fare, a questo proposito, la propria parte”.
Il piano d’azione della Commissione Ue, Europa2020, si propone di abbattere del 20 per cneto le emissioni di Co2 in atmosfera, di ridurre i consumi energetici del 20 per cento e di aumentare la produzione di energie rinnovabili del 20 per cento. In Toscana con il Piano ambientale energetico la Regione si è proposta di fare ancora di più: produrre entro il 2020 il 50 per cento di energia elettrica da rinnovabili, in particolare con l’utilizzo dell’energia geotermica. Ha deciso di destinare 150 milioni di fondi europei all’efficienza energetica delle imprese che attiveranno investimenti per oltre 600 milioni che serviranno a ridurre i consumi energetici. Ma il problema riguarda anche la mobilità: servono tramvie nelle città e più trasporto su ferro, bus meno inquinanti e molte piste ciclabili.
“In tutto questo – conclude Rossi – la politica gioca un ruolo decisivo”. E deve tornare ad esercitare appunto quella centralità e quella preminenza che le dovrebbero derivare dall’essere a servizio del bene comune.

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