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Rifiuti, Sovranità: “Sbagliato andare in soccorso di Liguria e Calabria”

Con le delibere 816 e 817 del 4 agosto, la giunta regionale ha sottoscritto gli accordi per il trasferimento di rifiuti indifferenziati dalla Liguria agli impianti della provincia di Massa-Carrara, per un volume di 25mila tonnellate annue, e dalla Calabria di rifiuti di varia natura – rifiuti urbani tal quali e scarti di lavorazione – per un volume fino a 800 tonnellate al giorno e fino al 30 settembre prossimo, quindi intorno a 40mila tonnellate complessive, da conferire negli impianti delle province di Grosseto, Arezzo, Siena, Livorno e Pisa. “Un virtuoso esempio di solidarietà interregionale, in cui una regione virtuosa viene in soccorso di regioni più arretrate? – chiede in una nota Sovranità Toscana – Non si direbbe, considerando che nonostante la netta diminuzione della produzione di rifiuti sia urbani sia speciali, superiore al 20% rispetto al periodo pre-crisi (e assai di più in termini pro-capite), la Toscana con meno del 50% è lontanissima dagli obiettivi di raccolta differenziata (65% al 2012), tutti gli impianti di stoccaggio (discariche), trattamento e incenerimento sono ampiamente sovradimensionati – segno di una pessima programmazione e di dissipazione delle risorse pubbliche, nonché – come aggiungere la beffa al danno – è stato recentemente approvato in via definitiva il “termovalorizzatore” di Case Passerini, nella piana tra Firenze e Prato, che francamente nessuno sa più a cosa possa servire se non ad attentare alla salute dei residenti”.

“Portare, quindi, centinaia di tonnellate al giorno nelle province più turistiche della Toscana a partire da quelle in l’ambiente naturale è più rilevante, come Massa-Carrara, Livorno e Grosseto, nonché in aree già pesantemente compromesse sul piano ambientale e sanitario come il Valdarno superiore e l’aretino in generale, e l’alta Valdelsa, è uno schiaffo in faccia ai Toscani che lavorano per superare la crisi”, sottolinea ancora Sovranità. “Emblematico è poi il caso della discarica di Peccioli, in provincia di Pisa – prosegue l’organizzazione sovranista – che offre una disponibilità fino a 250 tonnellate al giorno, qualcosa come 15mila tonnellate tra agosto e settembre, segnale inequivocabile che l’impianto è in grave difficoltà e ha una necessità vitale di importare rifiuti. Tutti gli impianti di stoccaggio, trattamento e smaltimento rifiuti della Toscana sono di proprietà e gestiti da società pubbliche o partecipate da amministrazioni targate Pd le cui necessità di cassa per retribuire l’immensa pletora di piccoli papaveri regionali e politici trombati, in alcuni casi in carica da decenni, anche a rotazione, collide direttamente con il percorso virtuoso della raccolta differenziata, che quindi non si farà mai e tanto meno ora che, grazie alla crisi che la stessa politica piddina ci ha portato, il volume dei rifiuti crolla”. “Infine, ma non meno importante – conclude la nota Sovranità Toscana – questo incredibile commercio di rifiuti, che si traduce anche in un traffico insopportabile di centinaia o migliaia di camion su e giù per le autostrade nazionali e i lungomare tirrenici, appare vergognosamente opportuno per giustificare la recente sciagurata approvazione dell’inceneritore di Case Passerini, nella logica di un delirio che sta portando l’amministrazione regionale ad allontanarsi sempre più dalla realtà dei fatti”.

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