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Sanità, i piani di area vasta nelle competenze della giunta: primo sì da commissione

I rapporti tra giunta e Consiglio sono al centro del parere istituzionale espresso dalla competente commissione dell’assemblea toscana sulla proposta di legge che porta a conclusione il riordino del sistema sanitario regionale, avviato con la legge del marzo scorso. A maggioranza, la commissione affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), ha espresso parere favorevole sulla legittimità e coerenza rispetto allo statuto ed alla Costituzione del testo legislativo, ma con precisi rilievi su piani di area vasta, su governo clinico e sul consiglio sanitario regionale.

La norma, infatti, trasferisce la competenza dell’approvazione dei piani di area vasta, che sono strumenti per assicurare una programmazione integrata tra azienda unità sanitaria locale ed azienda ospedaliero-universitaria, dal Consiglio alla giunta regionale, la quale approva l’atto “previa comunicazione alla commissione consiliare”. Nel procedimento per l’eventuale costituzione da parte della giunta regionale di strutture di riferimento specifiche, ulteriori rispetto a quelle di governo clinico che sono enumerate puntualmente, viene inoltre eliminato il parere obbligatorio della commissione consiliare competente, previsto dalla norma vigente.
La proposta di legge, infine, incide sulla natura del Consiglio sanitario regionale, qualificandolo come organismo tecnico consultivo della sola giunta regionale, la quale, di conseguenza, trasferisce la competenza sulla sua nomina dal Consiglio all’esecutivo.
“Siamo in pendenza di un referendum – ha osservato Claudio Borghi (Lega Nord) – Intervenire sull’intera architettura del sistema sanitario regionale non è rispettoso dei cittadini toscani”. Per questo i due consiglieri di Lega Nord hanno votato contro, insieme ai due consiglieri di M5S. Il parere istituzionale viene ora trasmesso alla commissione sanità, la quale, se riterrà di non accoglierlo, del tutto o in parte, dovrà specificare nel preambolo della proposta di legge le motivazioni del mancato accoglimento.

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