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Bilancio di previsione, sì a maggioranza dal consiglio regionale

“Un bilancio virtuoso, che da 25 milioni scende a 21,5 nella previsione 2016, quindi con una riduzione di 3 milioni e mezzo”. Così il presidente Eugenio Giani ha introdotto il dibattito sul bilancio di previsione del Consiglio per il triennio 2016, 2017 e 2018. L’aula ha approvato la proposta di deliberazione con 27 voti favorevoli (Pd, Forza Italia e Fratelli d’Italia), 10 astenuti (Lega Nord e M5S) e 2 contrari (Sì Toscana a sinistra).

Giani ha parlato di “risparmio e sobrietà”, anche sulla scorta delle modifiche intervenute rispetto all’anno passato e quindi alla scorsa legislatura: la concentrazione in 4 commissioni permanenti invece di 7, la diminuzione dei consiglieri, la riduzione di personale. Con riferimento agli enti strumentali di cui il Consiglio ha la responsabilità, Giani ha però sottolineato “l’impulso dato in questi mesi a istituti particolarmente importanti per i cittadini”. Il presidente si è riferito nello specifico al Corecom ricordando come, negli ultimi 11 anni, siano state “più di 41mila le richieste di conciliazione sulla base di contenziosi, di cui 39mila risolti; mentre 5500 sono le istanze di conciliazione nei primi 11 mesi dell’anno”.
Gabriele Bianchi (M5S), ha parlato di un bilancio che “è lo specchio della Regione Toscana”, nel quale “si possono trovare tutti i limiti e le storture di questa amministrazione”. Da una parte si apprezzano la riduzione del numero dei consiglieri, l’eliminazione dei vitalizi per la legislatura in corso e la più recente eliminazione del doppio vitalizio per i consiglieri toscani, come pure la riduzione del personale della segreteria generale e alcune dismissioni di sedi e palazzi.
Ma bisognerebbe “spendere di più per la qualificazione della funzione legislativa”, per rendere il processo legislativo che compete all’assemblea “più chiaro e diretto” e soprattutto per eliminare “la distorsione tutta italiana della interpretazione delle leggi”. Dal consigliere poi una valutazione specifica sui costi della Festa della Toscana: “Potevamo far meglio, molto meglio”. “Tutti gli eventi in scaletta dovrebbero ricalcare i temi della storia del Granducato”; “leggendo le erogazioni per singolo progetto ciò che viene all’occhio è soprattutto la distribuzione di denaro in circoli territoriali legati alla politica; sembra che ciascun consigliere regionale abbia dato un contentino”.
Tommaso Fattori, Sì Toscana a sinistra, favorevole alle decisioni sui vitalizi, ritiene invece che “la diminuzione dei consiglieri porti oggi a una difficoltà di funzionamento al Consiglio”. Per le opposizioni appare difficile “poter partecipare seriamente al lavoro delle commissioni”, dove si ammassano atti di notevolissima difficoltà tecnica. La riduzione del bilancio “e i risparmi fatti sulle spalle del personale” portano al rischio di “uno svilimento del consiglio”. Fattori ha ricordato che in Consiglio ci sono “strutture preparatissime che sopperiscono alle mancanze della politica, come nel caso della riforma sanitaria, dato il poco tempo a disposizione e la complessità degli atti”. Fattori ha puntato l’attenzione in particolare sull’autorità per la partecipazione, che “vede quasi dimezzati i propri fondi: 365mila euro nel 2018 rispetto ai 627mila attuali”, e sui garanti di detenuti e di infanzia, che “vedono sostanzialmente azzerati i fondi”. Riguardo alla partecipazione, mentre “c’è una crescente richiesta da parte di cittadini, i tagli si abbatteranno soprattutto sui dibattiti sulle grandi opere, perché la legge obbliga a dare il 60 per cento delle risorse a progetti locali”. Il problema vero, in ogni caso, sta “dentro la cornice più generale dei rapporti tra giunta e Consiglio”, come si è dimostrato “nella valanga di articoli arrivati in questi 15 giorni in assemblea”. Un problema che andrebbe risolto “salvando per prerogative” dell’assemblea regionale.

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