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Referendum su fusioni, bocciata la proposta di legge della Lega

Allargamento del diritto di voto ai sedicenni. Uno studio di fattibilità, per fornire dati ed elementi oggettivi di valutazione a cittadini e istituzioni interessati ai processi di fusione. Solo con maggioranza raggiunta in tutti i comuni interessati, il referendum potrà essere considerato favorevole. L’incentivo alla fusione, infine, non può essere superiore al risparmio effettivo conseguito al termine del processo. Sono questi i capisaldi della proposta di legge, sottoscritta da tutti i consiglieri della Lega, respinta a maggioranza dal consiglio regionale.

La commissione affari istituzionali si erà gia espressa negativamente sul testo, come ha ricordato il suo presidente Giacomo Bugliani (Pd) in aula. E’ stato Marco Casucci (Ln) ad illustrare il testo, sottolineando che “il Partito democratico è contrario al cuore della legge, cioè al principio che deve esserci una maggioranza favorevole in ciascuno dei comuni interessati”. “Vogliamo evitare le annessioni, come è avvenuto per il comune di Abetone”, ha commentato Casucci.
“Condividiamo le buone idee, da qualunque parte esse provengano” ha dichiarato Enrico Cantone, annunciando il voto favorevole del gruppo M5S su una proposta di legge, “che vuole fare chiarezza su alcuni aspetti rimasti in ombra nei processi di fusione”.
“Ci sono questioni interessanti, sulla quali abbiamo proposto in commissione una specifico gruppo di lavoro. La proposta però, strumentalmente, non è stata accolta proprio dal consigliere Casucci”, ha replicato Leonardo Marras, capogruppo Pd. In particolare Marras ha ricordato che sono diversi i punti meritevoli di riflessione: il concetto di comunità, diversa dal corpo elettorale, che comprende sedicenni ed extracomunitari; uno studio di fattibilità sul progetto e non su dati aziendalistici dell’amministrazione comunale; la politica di incentivazione. “Abbiamo avanzato obiezioni sull’opportunità, anche giuridica, di scrivere in legge un numero per attribuire validità al referendum – ha affermato Marras – Significa delegare ad altri, al corpo elettorale, una funzione che la Costituzione espressamente ci assegna”.
Il voto favorevole di Sì-Toscana a sinistra alla proposta di legge è stato dichiarato da Tommaso Fattori. “Le fusioni non devono mai essere obbligatorie, ma volontarie – ha dichiarato – Per essere volontarie i cittadini di un comune non possono decidere per quelli di un altro”.

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