Riaperto fino al 31 ottobre prossimo il termine per la regolarizzazione agevolata, con aliquota del 20 per cento, dell’imposta regionale sulle concessioni statali per l’uso del demanio e del patrimonio indisponibile dello stato.
Questo quanto prevede una legge approvata a maggioranza dal Consiglio regionale. Ad illustrare il testo in aula è stato il presidente della commissione Affari istituzionali Giacomo Bugliani del Pd, che ha ricordato come, in seguito al trasferimento delle funzioni provinciali sui canoni di concessione per l’utilizzo del demanio idrico e delle relative aree, sia la Giunta regionale a deliberare i nuovi canoni di concessione.

In attesa della decisione è stato sospeso il pagamento dei canoni in scadenza nel 2016, ma non solo: per favorire la definizione in forma agevolata delle situazioni debitorie pregresse e coinvolgere il maggior numero di concessionari, sono stati prorogati i termini. Per non creare disomogeneità, sono fatti salvi i pagamenti già effettuati e viene disposta la restituzione della differenza fra l’importo ordinario e quello ridotto. Gabriele Bianchi (M5S) ha annunciato il voto contrario. A suo giudizio con il provvedimento si vuole far pagare in forma agevolata una tassa, introdotta fin dal 1971, che nessuno ha mai pagato, causando un danno potenziale di 300 milioni.