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Ok alla mozione sul cyberbullismo, Giovannetti (Pd): “La rete non è un zona franca”

“La rete non può e non deve essere una zona franca, anche qui vengono compiuti atti di violenza e si deve poter intervenire, perché di violenza si tratta, anche se troppe volte non viene riconosciuta come tale; ritengo importante, quindi, sollecitare un impegno della Regione su una tematica così delicata e nel contempo urgente”. Ilaria Giovannetti, consigliera regionale Pd e componente commissione Sanità, interviene in aula in materia di cyberbullismo, esprimendo il suo sostegno a una mozione della Lega Nord, che chiede l’attivazione di un numero verde per consulenza e supporto a chi è vittima di diffamazione o stalking sul web.

“È chiaro che da un punto di vista legislativo l’intervento spetta allo stato e è senza dubbio fondamentale una definizione giuridica di questa questione – prosegue Giovannetti – Ma credo davvero che non ci si possa sottrarre al fare la propria parte per contrastare un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, difficile da arginare ma su cui è indispensabile attivarsi. La Regione può farlo ad esempio creando un tavolo che individui le linee di azione per impedire un uso anomalo della rete e sostenere una vera e propria educazione all’uso del web, soprattutto tra i giovani; un tavolo che dovrà tenere di conto anche di quando la presenza sul web diventa patologia, sfociando nella dipendenza, un’altra problematica da monitorare. La creazione di un numero verde, come viene chiesto da questa mozione, può rappresentare un primo passo di un’azione complessiva e incisiva su questo tema, un progetto ampio su cui la Regione credo si debba impegnare in futuro e sul quale io stessa vorrei lavorare approfonditamente”.
“Ci sono già in Italia molte esperienze da prendere ad esempio – conclude Giovannetti – realizzate in collaborazione con le Questure, la polizia postale, le scuole e le famiglie. Ritengo che importante sarebbe riuscire a fornire elementi conoscitivi a tutta la cittadinanza con un impegno trasversale e approfondito; con questo obiettivo si può mettere in gioco una sinergia di competenze e di istituzioni, dalle scuole ai comuni alle aziende sanitarie. E laddove si sono già attivate queste azioni educativo informative su cyberbullismo, cyberstalking, sui pericoli del web in generale, si è riscontrata una forte richiesta, da parte dei ragazzi dai 9 ai 16 anni, d’informazioni chiare e comprensibili. Il mondo del web offre straordinarie opportunità di sviluppo, formazione e crescita, è uno strumento potentissimo che però nasconde un altro volto, legato alle tante, troppe, possibilità di diffondere informazioni sbagliate, attaccare persone, fare del male. In rete si registrano in maniera crescente atti di vera violenza verbale che arrecano danni indicibili a chi ne è vittima, danni che hanno dato origine purtroppo a vere tragedie, la cronaca ce le racconta. Per questo è arrivata davvero l’ora di impegnarci tutti perché ciò non avvenga”.

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