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Toscana, via ai rimborsi per i trapianti fuori regione

Verranno rimborsati i toscani che saranno sottoposti a trapianti di organi in altre regioni. Ieri (5 febbraio), la proposta di legge regionale, presieduta da Stefano Scaramelli, ha ottenuto il via libera dalla commissione Sanità: il testo passa al definitivo esame dell’Aula. Saranno sostenuto economicamente tutti i toscani che si troveranno in centri che non saranno in grado di rispondere al bisogno in tempi opportuni.

Il provvedimento, in analogia con quanto già avviene per chi si reca all’estero, intende garantire sostegno economico, attraverso il rimborso delle spese a carattere non sanitario sostenute dai soggetti sottoposti a trapianto, dagli eventuali donatori e dai loro accompagnatori, nel caso in cui i centri toscani non siano in grado di rispondere al bisogno in tempi congrui. Le Asl rimborseranno le spese sostenute per viaggio (fino a 150 euro a persona per ogni tratta), vitto e alloggio (massimo 200 euro al giorno e non oltre i mille euro la settimana per paziente e accompagnatore), sia per esami preliminari, interventi di trapianto o ri-trapianto, successivi controlli. Il rimborso verrà corrisposto secondo modalità che saranno stabilite dalla Giunta regionale entro 60 giorni dalla definitiva approvazione della legge e sarà esteso anche ad un eventuale accompagnatore: per l’intera durata del soggiorno, se il paziente sottoposto al trapianto è minorenne o non autosufficiente; negli altri casi, l’accompagnatore sarà rimborsato nel giorno del trapianto e nei due giorni successivi. Il rimborso è riconosciuto anche all’eventuale donatore, così come al suo eventuale accompagnatore. Avranno diritto al rimborso i residenti in Toscana, secondo i seguenti requisiti: al 100 per cento dei costi sostenuti per redditi familiari fiscali o Isee fino a 36mila 151 euro; al 50 per cento dei costi sostenuti per redditi familiari fiscali o Isee tra 36mila 151 euro e 70mila euro; al 25 per cento dei costi sostenuti per redditi familiari fiscali o Isee tra 70mila e 100mila euro. Sarà possibile richiedere il rimborso nel caso in cui la prestazione non sia erogabile in Toscana o il paziente sia iscritto in lista di attesa regionale per un tempo superiore agli standard; al paziente iscritto nella lista regionale per il trapianto di rene che usufruisca della seconda iscrizione in altra lista al difuori dalla regione; al paziente giudicato non idoneo al trapianto presso un centro toscano; e infine, con un emendamento presentato dal presidente Scaramelli, sarà possibile richiedere il rimborso per i bambini già iscritti nella lista nazionale pediatrica o che abbiano intrapreso il percorso finalizzato all’iscrizione. Secondo i dati raccolti dalla commissione, i cittadini residenti in Toscana sottoposti a trapianto in altre regioni dal 2002 a oggi sono 681. Negli ultimi cinque anni, in media circa 90 persone ogni anno si sono dovute recare fuori Toscana. Sono attualmente 148 le persone in attesa di trapianto fuori regione. Per polmone, fegato, rene e pancreas, i tempi di attesa in Toscana sono inferiori alla media nazionale, diversamente a quanto accade per il cuore. Tre i centri regionali per il trapianto di rene: Pisa, Firenze e Siena, mentre manca un centro di trapianto pediatrico. Anche per il fegato, non c’è in Toscana un programma per il trapianto pediatrico. Per il trapianto in età adulta si segnala il centro di Pisa. Per cuore e polmoni, si prospetta la definizione di una lista unica nazionale. La previsione è che l’istituto del rimborso previsto dalla nuova legge interesserà intorno a 900 persone nei prossimi anni. È previsto uno stanziamento di 301mila euro per il 2019 e 362mila euro l’anno per il 2020 e 2021.

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