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Incentivi ai recuperi edilizi e dei centri storici, ecco le modifiche alla legge regionale

Baccelli: "Sviluppo sempre più sostenibile anche nell'edilizia"

Sono state illustrate ieri (19 febbraio), in Commissione consiliare territorio e ambiente, le modifiche alla legge regionale numero 3 del 2017: Disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente situato nel territorio rurale.

Incentivare il recupero del patrimonio edilizio nei territori rurali e dei centri storici delle aree interne attraverso sgravi sugli oneri comunali e premi volumetrici legati al livello del risparmio energetico e di sicurezza sismica. Sono queste le modifiche pensate per introdurre misure volte a sostenere un utilizzo più razionale del territorio.

“Lo scopo è quello di estendere il campo di applicazione della normativa, dare ai Comuni nuove opportunità di pianificazione, ampliare la possibilità di recuperare immobili rurali e non solo, promuovendo, anche nell’edilizia, uno sviluppo sempre più sostenibile ”, dichiara Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente della Commissione Territorio e ambiente.

“Nello specifico con le modifiche alla legge del 2017 si introdurrebbe una riduzione minima del 50 per cento degli oneri comunali previsti dal mutamento della destinazione d’uso agricolo per gli interventi volti a recuperare le residenze rurali abbandonate – continua Baccelli -; tali agevolazioni sarebbero estese anche agli immobili per i quali sia stata rilasciata la sanatoria edilizia straordinaria o siano state applicate le specifiche sanzioni pecuniarie previste dalla normativa vigente in caso di incrementi volumetrici o di superficie utile, detraendo dalla superficie realizzabile, quanto già realizzato. Inoltre, è previsto l’innalzamento del premio volumetrico in rapporto alla prestazione sismica e la contestuale rimodulazione della prestazione energetica richiesta. Infine, si propone l’estensione dell’abbattimento del 50 per cento degli oneri di urbanizzazione per il recupero di immobili, aventi qualsiasi destinazione d’uso, in condizioni di abbandono e degrado situati nei centri storici dei comuni delle aree interne”.

“Con l’introduzione di queste misure – conclude Baccelli – abbiamo la possibilità di fornire alle comunità toscane strumenti effettivi per recuperare il patrimonio edilizio esistente, valorizzare territori che rischiano di rimanere marginali, creare sviluppo in maniera sostenibile: una strategia di crescita che sempre più attraversa le scelte politiche della nostra Regione, un obiettivo imprescindibile su cui continueremo a lavorare”.

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