Rifugiati a Capannori, incognite sul loro futuro

Persone costrette a fuggire dal proprio paese, da situazioni belliche o conflittuali molto pericolose che cercano in un altro Stato una speranza di vita migliore. Sono molte le storie umane che stanno dietro ai rifugiati nel nostro paese, come le 50 persone arrivate nella provincia di Lucca nell’ultima emergenza dei giorni scorsi tra cui le otto accolte dal Centro Polivalente Il Cedro di Pieve San Paolo a Capannori gestito dalla Cooperativa Sociale Giovani e Comunità.

Gli otto rifugiati sono stati accolti dal Centro su richiesta della Prefettura di Lucca in attesa di essere sottoposti alle regolari procedure previste dal protocollo tra le quali i controlli sanitari e i colloqui per verificare se lo Stato possa concedere o meno loro asilo politico. In attesa di questo, i rifugiati sono stati affidati al Centro per garantire loro accoglienza, assistenza  e una prima preparazione linguistica. “Stiamo facendo tutto ciò che ci è possibile per aiutare queste persone ad affrontare un momento per loro sicuramente difficile – dicono dal Centro Il Cedro – queste persone ancora non sanno che ne sarà di loro, se potranno rimanere in Italia o meno, perciò prima di intraprendere un percorso di inserimento, li prepariamo ad affrontare i colloqui e i controlli previsti”. Come spiegano dal Centro, queste persone, come già molti altri in precedenza accolti su tutto il territorio provinciale, hanno alle spalle storie di conflitti e guerre civili e viaggi disperati per sfuggirvi alla ricerca di migliori condizioni di vita. Nel frattempo, l’assessore alla cultura del comune di Lucca Ilaria Vietina ha commentato le polemiche sull’argomento arrivate nei giorni scorsi da alcuni sindaci di comuni limitrofi in seguito alla richiesta di accoglienza da parte della Prefettura, precisando che la decisione di accogliere i rifugiati non comporta alcuna privazione per i cittadini di Lucca, in quanto le risorse necessarie ad accoglierli sono assicurate dallo Stato.

Adesso spetta proprio allo Stato concedere o meno loro la possibilità di stabilirsi sul territorio italiano.

 

Lucia Franceschini

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