Edifici e borghi a nuovo per famiglie in difficoltà foto

Ripopolare i piccoli borghi collinari e ristrutturare immobili pubblici per dare una casa alle famiglie che, a causa della crisi, non possono più permettersela. Questo l’ambizioso e solidale obiettivo del progetto Abitare collaborativo che la Fondazione Casa ha presentato questa mattina (16 marzo) nelle sale del Palazzo Ducale. Un problema delicato e importante, quello degli alloggi ‘solidali’, a cui ormai da anni e con discreto successo si tenta di trovare soluzioni grazie anche alla sinergia di più attori, tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che è da sempre stata un immenso sostegno per il progetto. Ed è proprio la continuità la forza di questa iniziativa, nata già nel 2010 con risultati più che positivi, che oggi conta un investimento di oltre due milioni di euro, quasi 100 immobili e 25 nuovi progetti ancora in corso d’opera individuati nelle periferie e nelle aree collinari.

Come già accennato, infatti, questa nuova fase del progetto avrà luogo proprio nei piccoli borghi, recuperando edifici sfitti o invenduti di proprietà pubbliche come enti o scuole ma anche privati: molti infatti gli edifici (come quello di Arsina) appartenenti alla curia e ad altri enti religiosi. I nuovi immobili sono situati anche a Tassignano, nell’area collinare della frazione di Antisciana (Castelnuovo Garfagnana), ad Oneta (Borgo a Mozzano) e alla Ficaia (Massarosa), complesso abitativo già di proprietà della Fondazione Casa all’interno del quale è già stato realizzato un progetto di alloggi transitori inaugurati nel novembre del 2015.
Un progetto che però non si limita solo a dare una casa alle famiglie meno abbienti del nostro territorio ma che vuole essere anche un pretesto per combattere il fenomeno del degrado e interrompere una volta per tutte la deriva dell’isolamento e della marginalità. L’idea è quella di dar vita a una forma di housing sociale, ovvero di prendersi cura della cosiddetta ‘fascia grigia’ popolata da lavoratori precari che pur non riuscendo a pagare affitti o mutui non riescono a rientrare nelle categorie da aiutare. Ma anche situazioni più gravi come persone senza fissa dimora, anziani, padri o madri separati e persone che hanno concluso percorsi di recupero in strutture socio-sanitarie e che, come spesso succede, si trovano senza un’abitazione, una vita da cui poter ripartire. Orgoglioso del progetto il presidente della Provincia Luca Menesini, presente questa mattina, che ha ringraziato la Fondazione Casa e Cassa di Risparmio per l’ottimo operato e per la sinergia che ormai portano avanti da anni.
“Questa è un’esperienza unica non solo in Toscana ma anche a livello nazionale. Trovo molto bello il fatto che la Fondazione Cassa di Risparmio sia sempre attenta e sensibile alle questioni sociali e ai bisogni primari dei cittadini perché, diciamocelo: avrebbe potuto spendere i soldi anche in altro. E’ importante – conclude Menesini – mantener viva la dignità delle persone”.
Presenti alla presentazione del progetto anche il presidente della fondazione casa Carlo Lazzarini, dal vicepresidente Mario Regoli, la direttrice Daniela Micheletti, l’assessore alle politiche abitative Antonio Sichi e dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Arturo Lattanzi.
“Tra gli elementi innovativi del progetto – commenta il presidente della Fondazione Casa Lazzarini – metto l’accento sulla concezione che l’abitazione diventa un luogo al centro di un processo di recupero e rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico all’interno del quale è inserita. I soggetti stessi sono parte attiva della riqualificazione mentre dal punto di vista costruttivo è prevista una particolare attenzione agli aspetti di integrazione ambientale e paesaggistica”.
“La Fondazione Casa – spiega Mario Regoli – è nata come uno strumento e fa soddisfazione, dopo anni, vedere che è servita davvero ad aiutare le persone. Spero che progetti del genere continuino anche nel futuro”.

La Fondazione Casa La Fondazione Casa è stata istituita nell’aprile 2007, con approvazione unanime del Consiglio provinciale di Lucca e si è attivata nel luglio dello stesso anno a seguito dell’avvenuto riconoscimento da parte della Regione Toscana e la conseguente iscrizione nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche Private. La Fondazione ha come scopo istituzionale la realizzazione di iniziative destinate a sostenere le situazioni di disagio personale, familiare e sociale che hanno origine dalla mancanza di un alloggio dignitoso. Persegue la propria missione a stretto contatto e con il tramite dei propri partner, delle istituzioni pubbliche e dei soggetti del terzo settore che, quotidianamente, si occupano di far fronte alla crescente emergenza abitativa. L’assemblea dei soci ad oggi è formata da: Provincia di Lucca, Comuni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Capannori, Castelnuovo Garfagnana, Massarosa, Porcari, Arcidiocesi di Lucca-Ufficio Pastorale Caritas, Istituto Nazionale di Bioarchitettura, Ceis, Gvai, So.&Co, Misericordia di Lucca, Misericordia di Capannori, Misericordia di Corsagna, Misericordia di Lido di Camaiore, Croce Verde di Lucca, Arci Lucca, Cgil Lucca, Cisl Lucca, Uil Lucca, Sunia, Gruppo Volontari Carcere Lucca, Martini associati srl, Cna, Donne in Campo, Altri Valori.

Giulia Prete

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