Fisascat Cisl: “Pia Casa, il Comune garantisca la sicurezza”

Non si può dare la colpa alla cooperativa che gestisce la Rsa, tanto meno agli operatori che vi lavorano se alla Pia Casa “manca un adeguato livello di sicurezza”. Lo afferma Giovanni Bernicchi di Fisascat Cisl riferendosi agli “incresciosi episodi accaduti il 21 agosto che hanno visto il danneggiamento dell’auto di una dipendente  e un armadietto situato negli spogliatoi al piano terra della struttura sventrato”.

“Nell’arco della mattina, prima dell’accaduto – spiega Bernicchi -, avevano notato all’interno del parcheggio interno due tipi provvisti di coperte che di fronte alla domanda fatta loro del perché si trovassero lì, hanno risposto che già vi avevano soggiornato durante il periodo dell’emergenza freddo e che stavano aspettando un loro amico, un operatrice è riuscita poi a farli allontanare. La permanenza per vari giorni di questi soggetti bisognosi, aveva già destato problemi di ordine pubblico (schiamazzi fino a tarda ora e resti di sporcizia di vario genere al mattino) soprattutto agli ospiti residenti nella comunità residenziale. Come organizzazione sindacale – spiega Bernicchi – siamo vicini ai lavoratori che hanno subito i danneggiamenti, ma l’accaduto merita una riflessione con una assunzione diretta di responsabilità  da parte di tutti i soggetti  pubblici e privati che sono coinvolti informa diretta o indiretta. L’edificio collocato su tre piani ha ben quattro tipi di accesso, due da via Santa Chiara, che non vengono utilizzati solo dalla Rsa ma anche dal centro affidi(collocato al piano terra), e da altre associazioni di  tipo sociale, e due da via degli orti, una che da accesso al parcheggio dove è avvento l’episodio, ed una che porta ai giardini della casa famiglia e appartamenti dove risiedono altri anziani. Nel corso degli anni – aggiunge Bernicchi – i responsabili che hanno preceduto l’attuale gestione hanno più volte segnalato la mancanza di strumenti di vigilanza, come la messa a punto di cancelli elettrici e di telecamere in quanto molto spesso si notavano persone in giro per la struttura e si verificavano situazioni che mettevano fortemente in discussione la sicurezza. Sarebbe scorretto attribuire la causa di tali accaduti solo all’attuale cooperativa e all’attuale organizzazione meglio parlare di corresponsabilità anche dell’ente pubblico che nel corso degli anni non ha ritenuto importante intervenire di fronte alle molteplici segnalazioni. Come organizzazione sindacale Cisl Fisascat Toscana Nord, chiediamo che agli operatori attualmente in servizio, così come agli ospiti, possa essere garantito un adeguato livello di sicurezza e di serenità, mettere in sicurezza una struttura comporta obblighi ed impegni di tutti coloro che sono preposti al rispetto delle norme sulla sicurezza, sia quella sul lavoro che per quanto riguarda il controllo della zona perimetrale della struttura, ruolo  che rientra nell’ambito di altri profili professionali che non sono  presenti nel  socio assistenziale, si attende dal Comune  e dall’attuale cooperativa che venga illustrato il piano omologato dai rispettivi tecnici, sulla messa in sicurezza della struttura, e la certezza della tempistica”.

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