Anci Toscana e azzardo: si può fare di più, in particolare per i giovani

L’Anci Toscana, attraverso Simona Neri, rappresentante del tavolo GAP, ha espresso soddisfazione per il divieto di pubblicità al gioco d’azzardo previsto dal Decreto Dignità approvato dall’attuale governo, ma spinge perché l’esecutivo faccia ancora di più in materia di regolamentazione del settore. Quello che infatti ancora manca è proseguire nel lavoro per arrivare all’attuazione dell’accordo che era stato raggiunto nel settembre 2017, nella conferenza unificata. In quella sede, infatti, oltre a stabilire l’autonomia delle amministrazioni locali in materia di distanze minime tra esercizi che offrono gioco e luoghi sensibili, e la possibilità di limitare l’orario di apertura delle sale giochi, introduceva anche l’obbligo dell’utilizzo di una tessera sanitaria o di riconoscimento per poter accedere ai giochi. In particolare, quest’ultima misura è vista da molti come il deterrente principale per porre un filtro all’accesso al gioco da parte dei minori.

Nei casinò online con licenza AAMS, il divieto di gioco da parte di soggetti che non abbiano ancora raggiunto il 18esimo anno di età, avviene già all’atto dell’apertura di un conto gioco. Per poter giocare con slot machine o blackjack e ricevere i bonus senza deposito erogati da un casinò a distanza, l’utente deve infatti aprire un conto fornendo i propri dati personali ed anche una copia di un documento di identità. In questo modo l’operatore autorizzato ha la possibilità di verificare che i dati forniti siano veritieri.

La rappresentante Anci ha anche sottolineato l’importanza di promuovere “un gioco sano e sociale” proprio a partire dalle nuove generazioni, lavorando in collaborazione con le scuole, l’ASL, le forze dell’ordine e le organizzazioni del terzo settore.

Sicuramente i numeri del gioco a Lucca parlano di un grande successo del settore che continua ad attirare giocatori, nonostante la normativa stia scoraggiando l’offerta. Secondo i dati forniti dall’Agenzia dei Monopoli, nel 2017, nel capoluogo la spesa in apparecchi slot è stata di €8.745.942,59 e di €4.596.379,98 tra lotto e lotterie. Accanto a queste forme di scommessa che sembrano attirare la maggior parte della spesa, vi sono altre forme di intrattenimento che comunque appassionano i lucchesi e sono: il bingo (spesa pari a €805.500), giochi numerici a totalizzatore come il Superenalotto (€618.673,87), le scommesse sportive (€357.182,55) ed i giochi a base ippica (€258.504,48). Seguono a grande distanza le scommesse virtuale che in città hanno registrano lo scorso anno una spesa di €96.932,06.

Per quanto riguarda il fenomeno del gioco tra i giovani, i dati più recenti sono quelli forniti dal CNR, disponibili però solo a livello regionale. Tra il 2008 ed il 2017, i giovani toscani con età compresa tra i 15 ed i 19 anni, che avevano giocato almeno una volta nei 12 mesi precedenti, sono passati dal 36,6% al 34,4%. Tenendo come riferimento lo stesso periodo di tempo, i giovani con profilo di gioco problematico sono passati dal 9% al 6,4%. I dati sono certamente incoraggianti e, anche a livello nazionale, si osserva una generale riduzione dell’interesse dei giovani verso il gioco, ma rimane importante ora più che mai introdurre misure che educhino i ragazzi alla gestione corretta del denaro e ad un approccio responsabile verso l’azzardo.

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