Un ponte verso il mondo, riparte progetto per l’inclusione

Un progetto dedicato all’inclusività, alla scoperta di se stessi e del rapporto con il mondo. Riparte venerdì (6 dicembre) il progetto Un ponte verso il mondo: percorsi oltre la scuola realizzato grazie alla sinergia tra Conferenza zonale dei sindaci della Piana di Lucca, Asl Toscana nord ovest, l’associazione Arcobaleno e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. L’iniziativa, giunta al suo terzo anno, si rivolge a tutti i giovani che presentano gravi disabilità e che hanno concluso il loro percorso scolastico, trovandosi quindi senza punti di riferimento. Il progetto prevede percorsi di inclusione sociale in contesti formativi e di socializzazione. L’iniziativa nasce infatti dall’idea di dar vita ad un luogo d’incontro e di riferimento, principalmente per i ragazzi individuati come destinatari del progetto e per le loro famiglie ma anche per tutte quelle realtà che sono coinvolte a vario titolo in servizi dedicati al sostegno delle disabilità. Il calendario si snoderà da dicembre a giugno con numerosi incontri. Il progetto riparte ufficialmente il 6 dicembre nei locali della Pia Casa e si concluderà con uno spettacolo di teatro sociale che coinvolgerà ragazzi e genitori. 

Il progetto si propone vari obiettivi: principalmente un intervento mirato a migliorare la qualità della vita e centrato sulla relazione. L’iniziativa vuole poi orientare e diffondere, attraverso l’educazione allo stare insieme, una cultura del dialogo. Gli obiettivi specifici riguardano interessano le aree dell’autodeterminazione, dello sviluppo personale ed emotivo, delle relazioni interpersonali, l’acquisizione di un “saper fare” e la promozione dell’inclusione sociale. Attualmente il progetto accoglie 8 ragazzi e vede coinvolti anche studenti del Civitali ma l’obiettivo degli organizzatori è quello di coinvolgere anche altre scuole.
“Ringrazio tutte le realtà che hanno reso possibile questo progetto – ha detto l’assessore al sociale del Comune di Lucca Lucia Del Chiaro -. Si tratta di un progetto rivolto a tutti quei ragazzi che, una volta terminato il loro percorso scolastico, si trovano abbandonati a loro stessi. Ognuno di noi può nascere in diverse condizioni di disabilità ma non per questo ha meno diritti. Ognuno ha diritto a vivere la propria vita in maniera piena e consapevole ed è proprio quello a cui mira questo progetto”.
“Per mio figlio questo progetto è stato fondamentale – ha spiegato Paolo Giovanni Petri, ex insegnante ed uno degli ideatori dell’iniziativa -. Finite le superiori ha avuto una crisi e si è chiuso in se stesso, appunto perché non riusciva a relazionarsi con il mondo. Ora gli si apre davanti una nuova opportunità e di questo ne sono felice. Ho creduto molto in questo progetto e ringrazio tutti quelli che ne hanno garantito la continuità. Spero che possa essere allargato anche ad altre scuole di Lucca”.
“Molti ragazzi con difficoltà concludono il proprio percorso scolastico e si ritrovano soli a casa, noi vogliamo dare a questi ragazzi la possibilità di immaginarsi un futuro, per loro e per le loro famiglie – hanno spiegato Silvia Cioni ed Emanuele Perelli dell’associazione Arcobaleno -. Il fatto di non sapersi esprimere è fonte di sofferenza per questi ragazzi e per questo l’arte è un mezzo fondamentale”.
“Questo progetto offre ai ragazzi un ponte verso il mondo, d’altronde l’inserimento dei queste persone nella società è una cosa molto complicata. – ha detto in conclusione Pilade Ciardetti, presidente della Commissione politiche sociali -. Questa iniziativa è molto importante anche per le famiglie che così hanno un punto di appoggio: la cura di queste persone è molto faticosa e richiede un impegno a tempo pieno. Iniziative di questo tipo sono fondamentali anche per quanto riguarda il dopo di noi”.
Un ponte verso il mondo: percorsi oltre la scuola prevede varie fasi articolate in diverse iniziative. Si attiveranno attività di laboratorio che porteranno alla realizzazione di un progetto artistico e che ha come obiettivo quello dell’integrazione e dell’imparare a progettare. Ci sarà inoltre un laboratorio dedicato all’educazione al contatto che porterà ad una maggiore consapevolezza del proprio corpo e dello spazio che lo circonda. Un’altra attività riguarda l’arte narrativa e un’altra ancora il teatro sociale con coppie di genitori e figli mentre altri laboratori saranno dedicati ai familiari dei ragazzi.

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