Decreto Rilancio, Frigo (Fdi): “Ignorare le scuole private è un’ingiustizia inaccettabile”

Il dibattito in corso alla luce delle misure di sostegno all'istruzione prese dal governo

“Ignorare le scuole paritarie è un’ingiustizia inaccettabile“. Così Annamaria Frigo del dipartimento di Fratelli d’Italia torna sulla questione delle strutture didattiche private “messe da parte” dal decreto Rilancio in vista della ripartenza dell’anno scolastico a settembre.

“Torno a riscrivere indignata, e non solo perché titolare di una agenzia formativa accreditata dalla Regione Toscana, ma perché le mie due figlie hanno frequentato le scuole elementari e medie in una scuola paritaria cattolica della mia città, Lucca, e ho potuto toccare con mano per molti anni la formazione che sono in grado di elargire queste scuole – spiega Frigo -. Oggi le associazioni delle scuole paritarie cattoliche e non, insorgono contro il governo e la ministra Azzolina per denunciare che il decreto Rilancio ignora una realtà che dà formazione a quasi 900 mila allievi in Italia e lavoro a 150 mila tra docenti e personale“.

“A far discutere è l’articolo sulle ‘Misure per sicurezza e protezione nelle istituzioni scolastiche statali e per lo svolgimento in condizioni di sicurezza dell’anno scolastico 2020/2021’. Dalla bozza del testo pare che i 331 milioni di euro con cui viene incrementato il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche  nell’anno 2020 siano destinati solo alle scuole statali – va avanti Frigo -. Delle paritarie non c’è traccia, a loro vengono assegnati 65 milioni di euro destinati alle scuole dell’infanzia non statali, nella fascia da 0 a 6 anni, il che vuol dire se si pensa ai bambini già iscritti, meno di 1 euro al giorno a testa. In questo modo il 30 per cento delle scuole paritarie rischia di non poter riaprire il prossimo settembre, per l’impossibilità di pagare gli stipendi e i costi fissi, in mancanza delle rette scolastiche e dei sostegni statali, con la conseguente perdita di lavoro per molti addetti nel settore. Per le associazioni basterebbe la volontà del Governo di integrare il testo inserendo il riferimento  anche alle scuole paritarie”.

“Vorrei ricordare proprio in merito al periodo che stiamo vivendo, che le scuole paritarie sono tra le poche che hanno spazi sufficienti per rispettare la sicurezza del distanziamento obbligatorio dettato dall’emergenza Covid-19 con le nuove regole di sicurezza – prosegue Frigo -. Le agenzie formative hanno tra i requisiti di accreditamento regionale il rispetto di garantire 1,8 metro quadro per allievo presente in aula. Requisito che manca in molte infrastrutture statali. Si tende ad ignorare e a diminuire il valore di una formazione che spesso supplisce alle mancanze della scuola statale. Una scuola pubblica che dimentica la donna che lavora, e che non potrebbe farlo se non ci fossero scuole paritarie ad offrire orari più lunghi, servizi mense e doposcuola. Una scuola pubblica che spesso dimentica un’attenzione seria , una cura e assistenza ai disabili e alle loro famiglie. Una scuola pubblica che spesso non pone attenzione ai bambini  che hanno una maggiore necessità di essere seguiti e che vengono immediatamente indirizzati con i loro genitori verso servizi psicologici”.

Ignorare le scuole paritarie significa anche essere di fronte a un’ingiustizia inaccettabile, che viola un diritto fondamentale riconosciuto dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani proprio all’art.26: il Diritto alla libertà di educazione e quindi di scelta della scuola per i figli da parte dei genitori – conclude Frigo -. Una libertà di scelta che uno stato democratico deve sempre garantire. Una libertà di scelta che può essere garantita solo se alle scuole paritarie vengono riconosciuti gli stessi diritti delle scuole pubbliche. Cerchiamo pertanto di non dimenticare quanto queste realtà educative siano importanti nelle nostre città e smettiamo soprattutto di pensare che le scuole private paritarie siano scuole solo per ricchi”.

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