Covid, in un webinar si parla degli effetti della cattiva informazione sui giovani

Fra i relatori il presidente della Fondazione Brf Onlus, Armando Piccinni

Qual è il rapporto tra comunicazione e Covid-19? Quanto influisce una scorretta informazione in periodo di emergenza sanitaria, soprattutto sulle fasce più vulnerabili della popolazione come giovani e adolescenti? Sono interrogativi cui si cercherà di dare risposte nel webinar Comunicare o informare? Covid-19, scuola e ripartenza, che si terrà lunedì (14 settembre) a partire dalle 16.

L’evento, organizzato dalla Fondazione Brf, Edra e Centro Studi Americani, sarà trasmesso sulle pagine social degli enti promotori. Al webinar parteciperanno accademici ed esperti di prim’ordine: Ernesto Caffo (professore di neuropsichiatria infantile e presidente del Telefono Azzurro), Antonello Giannelli (presidente Associazione presidi), David Lazzari (presidente Ordine psicologi), Mario Morcellini (commissario Agcom e consigliere comunicazione Università La Sapienza), Armando Piccinni (psichiatra, presidente della Fondazione Brf – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, professore straordinario all’Unicamillus), Alberto Siracusano (direttore di psichiatria e psicologia clinica al Policlinico Tor Vergata), Alberto Villani (presidente della Società italiana pediatria). A moderare l’incontro l’onorevole Beatrice Lorenzin, ex ministro della salute.

“È il secondo incontro virtuale che la Fondazione Brf organizza con Edra e Centro Studi Americani, e ne siamo onorati – spiega Armando Piccinni – Anche il prossimo webinar ospiterà contributi di personalità di spicco del mondo della scienza e della cultura. Cercheremo di comprendere gli effetti della “cattiva” comunicazione degli ultimi mesi. Anche per questo, probabilmente, abbiamo assistito a una diminuzione dell’età dei contagiati a 32 anni, a dimostrazione che il virus non fa sconti neanche alle fasce più giovani”.

“Da qui – conclude Piccinni – l’importanza di un confronto su un tema così delicato soprattutto alla ripresa dell’attività scolastica, anche per comprendere quali possano essere i rischi di una scorretta informazione da un punto di vista mentale e psichiatrico”.

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