A San Cassiano e San Pietro a Vico si raccolgono fondi per la missione di padre Pietro Rinaldi

Torna la 'Giornata della dolcezza' nelle parrocchie della zona

Ventesima edizione per la ‘Giornata della dolcezza’. Nelle parrocchie di San Cassiano a Vico e San Pietro a Vico, il prossimo 30 e 31 gennaio si terrà la manifestazione nata per sostenere la missione del missionario saveriano padre Pietro Rinaldi.

San Cassiano a Vico, ha visto nascere, 54 anni fa, padre Pietro Rinaldi, sacerdote saveriano, che da 21 anni è missionario in Africa. La sua terra di missione è la repubblica democratica del Congo, in mezzo a gente provata dalla miseria. Ci sono tanti orfani a causa della guerra, bambini abbandonati che padre Pietro ha raccolto per strada e che hanno bisogno di tutto; malati che non possono curarsi; persone che dormono in strada sul cartone; famiglie che non hanno la possibilità di mandare a scuola i figli, mentre l’istruzione è necessaria ad un popolo per costruire un futuro migliore.

Anche se in questo momento padre Pietro non si trova in Congo, perché i suoi superiori gli hanno dato un incarico a Tavernerio, in provincia di Como segue quotidianamente i problemi della sua missione e anche dall’Italia si prodiga per aiutare ”i suoi bambini e i suoi ragazzi”.

Scrive Padre Pietro da Como: “Il mio pensiero e il mio cuore è tra la mia gente in Congo, Essendo come un papà emigrante all’estero mi preoccupo sempre di come sia la loro giornata, li affido ogni giorno alla Madonna e alla Santa Provvidenza. Ho loro notizie ogni giorno grazie a due giovani papà che, benevolmente, mi aiutano a portare avanti questo apostolato. Ogni giorno, come succede anche nelle famiglie con bambini, ci sono problemi da risolvere per le epidemie; quando di malaria, come sapete malattia mortale se non presa in tempo, quando di dissenterie dovute ai parassiti intestinali, ma anche bronchiti e altre malattie tipiche dei bambini. Senza parlare del covid che per fortuna si è propagato meno che in Europa”.

“Poi bisogna nutrirli – prosegue – Almeno con una piccola colazione (thè con un pezzo di pane) e un pasto al giorno, poi ci sono le medicine per curarli, le zanzariere per difenderli dalla malaria, gli abiti, il sapone e le cose più necessarie. Ci sono i bambini denutriti per i quali serve un’alimentazione speciale perché si possano ristabilire. Che il Signore benedica tutti i vostri progetti, benedica anche la preparazione della giornata della dolcezza e tutti coloro che la renderanno possibile e che vi parteciperanno. Tutti i vostri nomi li metto davanti al Signore, vi benedica e vi ricompensi per tutto il bene che mi volete e che mi offrite”.

Quest’anno, però, per la giornata della dolcezza, a causa della pandemia, non si potranno donare dolci in cambio di offerte quindi si raccoglieranno solo offerte per la missione. Tutte le offerte raccolte andranno a padre Pietro, senza intermediari ed in modo sicuro. 

“Con 5 euro – ricordano dalla parrocchia – qui si compra una zanzariera per difendere un bambino dalla malaria, malattia che in Africa è causa di morte per migliaia di persone, e specialmente di bambini sotto i 5 anni. Con 7 euro si vaccina un bambino contro la meningite ed altre malattie pericolose. Con 10 euro si curano malaria e febbre tifoide, un’associata alla malaria. Con 15 euro si offre una stuoia e una coperta per chi dorme per terra oppure sempre con 15 euro si offre un pasto al giorno per una settimana ad un bambino povero. Con 20 euro si compra un materasso per coloro che, giovani o vecchi, dormono sul cartone. Con 50 euro si può dare a una famiglia un sacco di viveri di prima necessità; inoltre con 50 euro al mese si possono assicurare le cure per la tubercolosi e anche cure particolari per i sieropositivi e i malati terminali di Aids. Con 50, 100 o anche 200 euro,a seconda delle necessità di salute delle giovani o della loro denutrizione, si finanzia l’accoglienza e il parto di ragazze madri che son state cacciate di casa perché incinte. Con 100 euro si può sostenere un anziano abbandonato Con 150 euro si può sostenere uno dei bimbi del nostro orfanotrofio. Con 200 euro circa si può pagare il ricovero di un malato grave in ospedale oppure pagare poco più di metà anno scolastico a un bambino“.

Padre Pietro saluta così: “Vi porto nel mio cuore e nelle mie preghiere. Vi sento vicini a me. Grazie per il vostro affetto e per i vostri sforzi per sostenermi. Accendete tanti sorrisi sul visino di questi figli. Grazie al vostro buon cuore animato dalla fede la quale compie sempre meraviglie. Dio benedica tutti voi. Un abbraccio. Vi benedico. Vostro Pietro”.

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