Scuola e Covid, Vietina in commissione: “Distanziamenti, trasporti, mensa e centri estivi: il bilancio è positivo”

Carrellata sulle attività svolte davanti ai consiglieri: "Ma bisogna accelerare i tempi. Il ministero sia più veloce nel definire le linee guida del prossimo anno scolastico"

Riorganizzazione degli spazi nelle aule con applicazione dei distanziamenti, rivisitazione dei trasporti e del servizio mensa, riformulazione delle attività dei centri estivi. Sono queste le problematiche affrontate dagli uffici amministrativi scolastici del Comune durante l’anno appena terminato, aggravate da tempi ristretti e modalità rigide e vincolanti definite nel piano scuola ministeriale del 26 giugno del 2020.

Tuttavia, fra dubbi, difficoltà e timori dettati dalla pandemia, “i funzionari in collaborazione con gli istituti scolastici hanno risposto bene, e l’anno è funzionalmente riuscito da numerosi punti di vista”. Con queste parole si esprime l’assessora Ilaria Vietina durante la seduta della commissione alle politiche formative, istruzione, sport, turismo e pari opportunità, presieduta dalla consigliera provinciale Maria Teresa Leone. Presenti anche il dottor Pietro Belmonte, funzionario dell’ufficio istruzione, il vicepresidente Francesco Lucarini e i consiglieri Marco Barsella, Andrea Giovannelli, Serena Borselli, Gianni Giannini, Silvia Del Greco, Simona Testaferrata e Giovanni Minniti. L’ordine del giorno, l’andamento dell’anno scolastico 2020-2021 e un aggiornamento sui centri estivi vari ed eventuali.

“Nonostante la situazione ne abbia messo a dura prova le modalità di svolgimento, le attività si sono sempre svolte in presenza per tutti gli istituti – afferma la Vietina – tranne un breve periodo a novembre per le classi seconde e terze medie in relazione alla valutazione del nostro territorio come zona rossa, e altri pochi giorni ad aprile. Per il resto, le scuole sono rimaste aperte e hanno svolto attività continua. Questo grazie al contributo fondamentale di tutto il personale scolastico, docente e non, presente in maniera notevole e assidua, e agli uffici scolastici dell’amministrazione comunale. Nella persona del dottor Belmonte ringrazio tutti i collaboratori che hanno manifestato disponibilità eccezionale e dei ritmi di lavoro in alcuni momenti particolarmente pesanti, sia nell’organizzazione di inizio anno scolastico che in quella dei centri estivi, lavorando ben oltre l’orario previsto. Nei tempi molto ristretti dati anche quest’anno dal governo – sottolinea l’assessora – hanno affrontato un sistema di distribuzione delle risorse finanziarie in favore delle famiglie, per permettere ai bambini di frequentare le attività formative proposte sul nostro territorio. Tempi ancora non completamente risolti. Lavoriamo in una forma di supplenza e anticipazione, cosa resa possibile solo dal grande spirito di disponibilità e responsabilità dell’ufficio istruzione, in totale favore della popolazione del territorio”.  “Questo ha permesso – continua la consigliera Maria Teresa Leone – il funzionamento dell’anno scolastico. Ci fa onore che all’interno dell’amministrazione e del nostro territorio comunale si siano verificate le possibilità di far vivere un anno proficuo agli alunni della scuola d’infanzia e primaria. Per questo mi associo alla Vietina nel ringraziare gli uffici, la loro cura e disponibilità avuta”.

“La mensa è stata una delle questioni più problematiche – prosegue la Vietina – Il 26 di giugno dell’anno scorso è uscito il piano scuola con prescrizioni estremamente rigide e vincolanti, sia per l’organizzazione all’interno delle aule, sia per quella dei pasti. La necessità di garantire un distanziamento fra i banchi per le scuole primarie e secondarie e la formazione di gruppi per le scuole dell’infanzia, in alcuni plessi scolastici ha significato l’utilizzo dei locali mensa per l’attività didattica. Quindi abbiamo operato una ridistribuzione degli spazi e dei servizi, fatta su misura a seconda delle esigenze degli istituti e seguendo le disposizioni dei dirigenti scolastici, che sono stati molto rigorosi, con l’inserimento di modalità alternative. Fra queste, una modalità di distribuzione dei pasti all’interno delle aule, con tutta una procedura più complessa per l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti e soprattutto per  gli alimenti. A questo fine sono stati acquistati dei carrelli termici di cui l’estate scorsa abbiamo valutato a lungo dimensioni, caratteristiche e costi con confronti fra i vari territori. Ringrazio per questo la disponibilità dell’ufficio che ha fatto un lavoro di ricognizione estremamente prezioso, concordandone poi i dettagli con la ditta che gestisce il servizio: l’acquisto, la disposizione e anche l’organizzazione del personale, necessariamente aumentato di numero per la gestione di queste dinamiche”.

Dinamiche non abbracciate da molte scuole, che hanno rinunciato al servizio di ristorazione. Sono le primarie di Antraccoli, Nave, Montuolo, Sant’Alessio, Nozzano, Balbano, Sant’Anna e la secondaria di Ponte a Moriano. Situazione cui si sommano 56 quarantene, 19 nelle scuole d’infanzia, 36 nelle primarie e una nella scuola secondaria, per una riduzione dei pasti assestatasi tuttavia al 13%. “La gestione del servizio mensa di quest’anno ha funzionato – osserva il dottor Belmonte, funzionario dell’ufficio comunale istruzione – la potremmo mantenere anche per il prossimo. Ha dato dei buoni risultati”.

Dati alla mano, 46 scuole con attività pomeridiana hanno regolarmente fornito i pasti di cui 16 in refettorio. 12 hanno affiancato la mensa al pasto in aula con carrelli, altrettante le scuole con l’esclusiva del pasto sporzionato in classe. Residuali i servizi in monoporzioni, esclusivi in quattro scuole mentre alternati agli espressi in due.

“Per l’infanzia è stato sempre evitato il pasto monoporzione – spiega l’assessora – somministrato solo in poche primarie. Abbiamo offerto nella quasi totalità un servizio sporzionato, con primi e secondi separati”.

“Siamo entrati nelle classi con carrelli termici – continua il dottore – evitando soluzioni come vassoi per garantire un pasto espresso di maggiore qualità. Il sistema ha evidenziato qualche ritardo nelle prime settimane, ma con l’allineamento fra istituti scolastici, uffici comunali e ditta che gestisce il servizio, nel giro di poco si è arrivata a una formula equilibrata, valutata con soddisfazione dai componenti. Tutto si è svolto con estrema regolarità”.

Regolare anche il servizio di trasporto, riorganizzato in base ai vincoli del piano scuola, con una capienza del 100 per cento nei percorsi della durata inferiore ai 15 minuti, del 70% nei superiori. Per un totale di 980 domande e una media annuale di circa 900 utenti, dato in linea con gli anni scolastici precedenti. Dieci le segnalazioni di bimbi positivi al Covid, “Ma in questi casi la Asl assume una condotta diversa rispetto al servizio di ristorazione. Bisogna comunicare il numero dei trasportati e i tempi di percorrenza che abbiamo tracciato col sistema di gps del gestore, e metterli in rapporto. Tutti viaggiavano con mascherine, quindi in base alle prescrizioni non è scattata nessuna quarantena, tranne nelle scuole d’infanzia che non richiedevano l’obbligo della suddetta protezione. Il servizio è andato bene”.

Buone le prospettive per i centri estivi, attivati sul territorio lucchese dal 5 luglio con linee guida meno rigide dello scorso anno e in coerenza con il principio dell’educazione all’aperto. È abolita la prescrizione di lavorare con gruppi bolla di soli 6 o 10 bambini ma rimane l’obbligo di sanificare gli ambienti e la raccomandazione delle attività all’esterno. Delle domande pervenute, sono 26 le associazioni selezionate dall’ufficio istruzione.

“Con una prima approvazione in autunno dettata dalla volontà di anticipare i tempi, la riapertura dell’elenco ad aprile, e infine la richiesta ai soggetti di presentare progetti operativi da mettere in atto in questo specifico anno 2021. Contemporaneamente – dice l’assessora – è partito il bando per le famiglie, che prevede un voucher nel caso di reddito Isee fino a 30 mila, o un intervento di copertura economica pari al 50 per cento nel caso di Isee superiore a 30 mila”.

939 le richieste ricevute in 15 giorni di cui più di 900 considerate valide, l’attribuzione di un primo voucher da due settimane gratuite per la maggioranza delle famiglie rientrate nella prima fascia di reddito e un secondo per i 300esimi posti in graduatoria. “Numeri elevatissimi, a dimostrazione che l’esigenza di questi servizi è forte – spiega Belmonte – Il 2021 è stato l’anno con il più alto numero di domande. Di queste, 906 immediatamente ammesse in graduatoria, 11 con riserva, 22 non ammesse perché rinunciatarie o tardive. 1129 il numero dei voucher assegnati dall’importo massimo di 180 euro per la durata di due settimane. In base all’Isee, al numero di figli iscritti e a tutta una serie di criteri, siamo riusciti a dare circa 220 secondi voucher, un ulteriore sostegno per chi ne ha più bisogno”.

Un sistema che viene incontro alle famiglie, senza richiedere l’anticipo dei soldi d’iscrizione. “Questo è l’elemento caratterizzante: con il voucher, l’associazione non si impegna con i genitori e sarà rimborsata dal Comune. L’ufficio istruzione a fine attività, a settembre, inizierà la fase della rendicontazione. Una modalità valutata positivamente e apprezzata dai genitori, da cui riceviamo ringraziamenti”.

Ma anche critiche sul tardivo inizio delle attività. “Impossibile fare prima – afferma Belmonte, puntando il dito sull’altrettanto tardiva uscita del decreto ministeriale – L’avviso per le famiglie scadeva il 19 giugno, noi abbiamo ricevuto 939 domande in 15 giorni, tantissime. Ma solo con l’arrivo del decreto e le relative risorse siamo riusciti a autorizzare l’inizio delle attività, il 5 luglio: considerando i numeri riferiti, sarebbe stato veramente complicato fare prima”, conclude.

Fare prima nel definire le indicazioni ministeriali per il prossimo anno scolastico, è l’appello degli assessori delle principali città metropolitane d’Italia raccolto dalla Vietina, affinché il governo proceda il più tempestivamente possibile. Tuttavia, “in un comunicato stampa  tramite Anci del 25 giugno, il Cts sembra suggerire per settembre le stesse modalità organizzative. È preoccupante – conclude l’assessora-  Se non cambierà la predisposizione all’interno delle aule, i bambini delle scuole primarie saranno costretti ancora a utilizzare le mascherine, come quanto prescritto per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Bambini nella maggior parte dei casi comportatisi in un modo estremamente responsabile e collaborativo, manifestando capacità di resilienza e adattamento superiori a quelle aspettate da docenti e genitori. Siamo preoccupati per la loro sofferenza”.

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