Castelnuovo, il progetto di restauro della Rocca – Ft foto

Un progetto per la riqualificazione della Rocca, far conoscere le bellezze della Garfagnana e creare opportunità di lavoro ai giovani del territorio. Il tutto riscoprendo la magia dell’Ariosto. Questa mattina (12 maggio), al teatro Alfieri di Castelnuovo Garfagnana, è stato presentato il progetto del restauro della Rocca di Castelnuovo Garfagnana. Durante la mattinata sono intervenuti Nicola Poli, presidente Unione Comuni della Garfagnana, Pier Romano Mariani, sindaco di San Romano in Garfagnana, Andrea Tagliasacchi, sindaco di Castelnuovo di Garfagnana, Luigi Ficacci, soprintendente ai Beni Archittettonici e Ambientali di Lucca e Massa Carrara, Marco Dezzi Bardeschi, coordinatore del progetto, Lina Bolzoni della scuola normale superiore di Pisa, Vincenzo Suffredini, Rup Comune di Castelnuovo di Garfagnana, Pierluigi Panza del politecnico di Milano, Sabina Magrini, segretario regionale MiBact per l’Emilia Romagna e Fabrizio Borelli, MiBact per la Toscana.

Diciotto mesi di cantiere aperto al pubblico, tra attività ed eventi per un progetto di riqualificazione tra i più innovativi realizzati in Toscana, grazie allo stanziamento di 2,5 milioni di euro dal MiBact. Il restauro della Rocca di Castelnuovo di Garfagnana sarà una vera e propria “audace impresa” nel segno di uno dei più geniali scrittori della tradizione letteraria italiana, Ludovico Ariosto, che dal 1522 al 1525 governò la Garfagnana per conto del Ducato Estense di Ferrara. Con il restauro della Rocca si apre una nuova stagione per Castelnuovo che avvia un processo di rilancio del centro abitato e dei dintorni che parte dalla valorizzazione della sua storia e del patrimonio tradizionale. Il progetto del gruppo Dezzi Bardeschi pone le condizioni affinché tutti gli attori della città e della valle, enti locali, associazioni e cittadini, possano attivamente contribuire ad un processo organizzato di rilancio territoriale. La Castelnuovo di domani riparte da un progetto di restauro di valore assoluto e tutto il percorso del cantiere aperto sarà seguito da un punto di vista scientifico dalla professoressa Lina Bolzoni della scuola normale superiore di Pisa che garantirà la qualità della proposta culturale in atto a Castelnuovo.
“Oggi andiamo a presentare un progetto bello e affascinante – afferma il sindaco del Comune di Castelnuovo di Garfagnana, Andrea Tagliasacchi -, che ha come sfida lo sviluppo del lavoro nel nostro territorio. Questo è un momento importante per Castelnuovo. Con questo progetto abbiamo voluto rendere vivo l’omaggio duraturo e crescente ad uno dei più grandi protagonisti della rinascita culturale dell’Europa e abbiamo pensato di dare vita, proprio all’interno della rocca che lo accolse, ad un polo interattivo a lui ispirato, in grado di ospitare in modo permanente quei contenuti museali capaci di avvicinare il pubblico. Per le amministrazioni della Valle non è semplicissimo ricavare fondi per questi progetti, per questo volevo fortemente ringraziare Andrea Marcucci, Dario Franceschini e Raffaella Mariani. Il progetto Estense permetterà di valorizzare la Valle anche in Europa. Facendo un piccolo riassunto, il progetto è partito con un primo intervento da un milione, in cui siamo riusciti a ristrutturare il tetto (che stava crollando) e le salette. Oggi arriviamo a presentare il progetto da 2,5 milioni di euro per il restauro della Rocca. È un punto di svincolo importante, dove si mettono le basi hub comunicativo per il progetto Garfagnana Estense. Volevo fare una precisazione: non stiamo ristrutturando semplicemente dei muri, per la prima volta creiamo accessibilità e cultura. Il passaggio che facciamo stamattina è una svolta per la valorizzazione turistica e culturale della Rocca, che si trova nel cuore del Comune e della Valle. L’investimento non è astratto, stiamo ragionando verso un obiettivo preciso legato ad un progetto Europeo. La Rocca non è mai stata accessibile nella sua storia: il primo punto simbolico sarà formato da un ascensore panoramico, che permetterà per la prima volta di avere una visione e un’esperienza diversa. L’idea è quella di un cantiere aperto, che a mano a mano si sviluppa. Oggi è l’inizio di un percorso, l’augurio è quello di un cantiere aperto al dialogo con gli studenti, le associazioni e i cittadini. Il dialogo con la scuola è fondamentale: questo progetto può creare lavoro. Vogliamo vincere questa sfida per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio”.
“Porto i saluti di tutti i Comuni della Garfagnana – commenta Nicola Poli -. Sono molto contento per l’evoluzione di questo progetto, che ha una natura molto coinvolgente. La Garfagnana ha da tempo iniziato un percorso per la valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio. Questo, infatti, rappresenta uno dei capi saldi per il nostro futuro, un punto di forza per la nostra Valle. La valorizzazione del nostro patrimonio culturale è un tema centrale per il nostro territorio. Il progetto legato al Ducato Estense rappresenta una delle conquiste più grandi, che proietta la Garfagnana in un progetto nazionale. Stamattina presentiamo un progetto innovativo e affascinante”.
La parola poi è passata a Pier Romano Mariani, sindaco di San Romano in Garfagnana, che ha illustrato il progetto da 1 milione e 200mila euro per la riqualificazione della fortezza delle Verrucole, che sarà accessibile anche ai disabili. “Il progetto di riqualificazione della fortezza delle Verrucole permetterà di rendere accessibile il bene a tutti, anche ai disabili – le parole del sindaco -. I nostri lavori sono avanti rispetto a quelli di Castelnuovo, che devono ancora partire. Ma la nostra fortezza non potrà da sola reggere l’intero flusso turistico della Garfagnana: c’è bisogno di un lavoro di squadra, collaborare tutti insieme per valorizzare e far conoscere la Garfagnana. Il tutto per dare una prospettiva lavorativa anche ai giovani del nostro territorio”.
I lavori termineranno entro la primavera del 2020: “L’intervento è già iniziato con la fase preliminare – le parole di Vincenzo Suffredini -. Ricordo che il progetto è frutto di un finanziamento Cipe da 5 milioni per la Garfagnana, di cui 2,5 a Castelnuovo. La prima fase è stata quella legata all’individuazione dei professionisti tramite una gara Europa. Hanno partecipato 8 gruppi importanti, il progetto vincitore è quello dell’architetto Marco Dezzi Bardeschi. L’intervento sulla Rocca è complesso, non si tratta di una semplice ristrutturazione: c’è proprio la riapertura del museo, dove la parte più complicata sarà quella legata all’accessibilità. Intorno a settembre/ottobre inizieranno i lavori, che si concluderanno tra dicembre 2019 e la primavera del 2020”.
“Il progetto che presentiamo questa mattina è frutto di un lavoro di squadra – le parole di Marco Dezzi Bardeschi -. Non si tratta di un semplice intervento in senso murario: ci troviamo a lavorare su un edificio mai usato, ma sostanzialmente in buono stato. Le rocche, infatti, sono simbolo del potere un po’ chiuso, con questo progetto tendiamo a renderla il più permeabile possibile. La rocca di Castelnuovo ha avuto la sfortuna di fungere da obiettivo durante la guerra. Nel 1946 il soprintendente si prese l’impegno di ricostruire la rocca nel nome di Ariosto, che dal 1522 al 1525 governò la Garfagnana per conto del Ducato Estense di Ferrara. Per rendere questo patrimonio accessibile verranno impiantati ascensori e scale per connettere i piani museali . Un mix di tecnologia e cultura per riscoprire una bellezza. L’obiettivo è quello di accendere una partecipazione attiva della cittadinanza durante questo percorso”.
“C’è una grande soddisfazione derivata dalle cose fatte e sviluppate bene – commenta Luigi Ficacci -. Una geometria perfetta si avvia da una mossa intuitiva di grande intelligenza. Per questo un grande applauso al sindaco Tagliasacchi. Finalmente la Garfagnana si libera del suo ruolo periferico e ritorna protagonista del sistema delle terre estensi di cui la Rocca sarà il fulcro. Le fortezze sono nate inaccessibili: l’accessibilità non solo alla Rocca, ma a tutta la Garfagnana, è il risultato di un’innovazione che in futuro sarà un modello per tutta Italia. Ariosto è uno dei tanti eroi di Ferrara, in Garfagnana rappresenta un’unicità: lo coglie in un momento di massima malinconia, quello dell’esilio. Ariosto sarà il grande contenitore che permetterà di comprendere l’unicità e l’identità dell’intero comprensorio”.
“L’Ariosto tutt’oggi sa parlare – le parole di Lina Bolzoni -. Sono contenta di dare un contributo a questo progetto, che lega il recupero edilizio a quello culturale. Oggi è l’inizio di un percorso che come obiettivo il recupero del fulcro della città, la rocca di Castelnuovo, e ricreare cultura intorno a questo luogo nel nome di Ariosto”.
“Vi porto i saluti di Giorgia Muratori che oggi non è potuta essere presente – le parole di Fabrizio Borelli -. Questo progetto è un chiaro esempio di collaborazione che mette assieme conoscenze locali, regionali e non solo. Ci sono due aspetti fondamentali: quello legato al lavoro dei giovani, e quello della conoscenza del territorio tramite un turismo diverso. Il tutto per riscoprire realtà e bellezze del territorio”.
A concludere sono state le parole di Sabina Magrini, segretario regionale MiBact per l’Emilia Romagna: “Il progetto del Ducato Estense sta prendendo piede e coinvolgendo diverse comunità. Il progetto è in una fase decisiva: adesso partono i cantieri. Merito alle risorse significative grazie a Franceschini, che è stato un amministratore “sognatore” del progetto estense. 70 milioni di euro per un progetto che riguarda la Toscana e l’Emilia Romagna, i territori estensi. Una cifra importante che appartiene al fondo per lo sviluppo e il rilancio economico. Altri numeri importanti: i cantieri aperti sono 26, in cui i 69 milioni porteranno i visitatori a vedere 250 architetture estensi. Quindi non solo i 26 beni ristrutturati, ma il progetto porterà alla creazione di un itinerario alla scoperta del territorio. L’altro milione di euro è dedicato alla comunicazione, alla creazione di un brand. Ogni luogo ha la sua peculiarità e va valorizzata. Il progetto permetterà di trasformare realtà bellissime in attività di lavoro”.

Il progetto.
La Rocca si trasforma in un polo interattivo moderno, ospitando l’hub museale dedicato a Ludovico Ariosto e alla Garfagnana del ‘500 e sarà il nodo centrale di un circuito di valorizzazione e recupero dell’intero comprensorio garfagnino. Coinvolte nel progetto, la vicina fortezza di Mont’Alfonso sovrastante la Rocca Ariostesca, che si dice un tempo collegata da un percorso sotterraneo, la fortezza della Verrucole, la rocca di Camporgiano e la rocca di Trassilico, oltre ad altre fortificazioni come le rocche di Sassi, di Cascio, di Ceserana e il castello di Palleroso.
Un ascensore nella torre conduce alla sommità panoramica per la prima volta accessibile al pubblico; la rocca si fa porosa per ospitare eventi culturali, teatrali e iniziative pubbliche, si fa più accessibile con la messa in sicurezza del punto di vista sismico e si fa più ecosostenibile con l’efficientamento energetico grazie a un impianto fotovoltaico e a un nuovo generatore sostenibile di calore. E ancora, tante sale multimediali con totem hi-tech in grado di proiettare ologrammi, musica, suoni, testi diffusi, materiali tattili e speciali tecnologie guida per i non vedenti. A capo del progetto il professor Dezzi Bardeschi, tra i massimi esperti italiani nel settore della conservazione e dell’intervento di recupero del patrimonio costruito, fondatore del dipartimento per la conservazione delle risorse architettoniche e ambientali e del dottorato di ricerca in conservazione dei beni architettonici al Politecnico di Milano. L’intervento, pur rispettando l’identità, il processo evolutivo e i restauri nel tempo della Rocca, ne reinterpreta la funzione, rileggendola in un processo dinamico e contemporaneo, ed è fondamentale per riassegnare a Castelnuovo un ruolo di riferimento del sistema di risorse culturali dell’intero territorio. Un precedente finanziamento della Regione Toscana e della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca del valore di 1 milione di euro ha consentito la messa in sicurezza delle coperture e il recupero dell’antistante sala ex-archivio. La Rocca sarà il centro nevralgico di una riqualificazione globale del tessuto della Garfagnana, sia come polo dei progetti Terre Estensi e Valle del Serchio, sia come snodo per intercettare i flussi turistici del fantasy legati a Lucca Comics in una declinazione pop dell’immaginario ariostesco, sia come strumento di promozione di forte identità territoriale.

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