Nuovi appartamenti a canone agevolato ad Antisciana

Dopo la frazione collinare di Arsina a Lucca, quella montana di Antisciana, a Castelnuovo Garfagnana. Qui la Fondazione Casa Lucca ieri pomeriggio (9 giugno) ha inaugurato il secondo ‘blocco’ di appartamenti a canone agevolato ristrutturati nell’ambito del più articolato progetto Abitare collaborativo che riguarda varie zone del territorio provinciale.

I nuovi locali sono stati ufficialmente aperti alla presenza del vicepresidente della Fondazione Casa Lucca Mario Regoli, con la direttrice Daniela Micheletti, del sindaco di Castelnuovo Garfagnana Andrea Tagliasacchi, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Marcello Bertocchini, del consigliere regionale Stefano Baccelli, nonché di Mario Puppa in rappresentanza dell’Unione dei Comuni della Garfagnana.
L’intervento di recupero. La Fondazione Casa ha ristrutturato, grazie ai fondi stanziati nel progetto Abitare Collaborativo un vecchio edificio in via dello Spirito adiacente alla chiesa parrocchiale nel centro della frazione di Antisciana. Un fabbricato antico, su due piani, che è stato diviso in due unità immobiliari ad uso abitativo, tra cui quella al pian terreno realizzata e adibita specificatamente per i portatori di handicap. Ogni appartamento può essere occupato da 3-4, 2-3 persone a seconda delle esigenze.
L’intervento, oltre alla messa in sicurezza di un edificio fatiscente che minacciava il crollo su una delle pubbliche vie della frazione, ha mantenuto i caratteri tipologici originari (piccola loggia all’ingresso del piano primo, e dei materiali (gronda e infissi in legno di castagno, eccetera) al fine di salvaguardare il contesto ambientale del centro storico. Il progetto è stato curato dall’architetto Pietro Luigi Biagioni, tecnico della Fondazione casa Lucca.
L’investimento per il recupero di questo edificio è stato di circa 250 mila euro, derivanti da fondi del progetto Abitare collaborativo che ha un plafond complessivo di oltre 2,2 milioni di euro, derivanti dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (1,6 milioni di euro), dalla quota della Fondazione Casa Lucca (circa 370mila euro) e dal restante cofinanziamento dei soci della Fondazione per circa 237mila euro.
Abitare collaborativo Il progetto, nel suo complesso, come già accaduto nel caso di Arsina a Lucca, punta a recuperare e a rivitalizzare piccoli borghi rurali e collinari; e ad offrire delle risposte concrete alle esigenze di bisogno abitativo sul territorio per una determinata fascia di popolazione in stato di disagio: la cosiddetta “fascia grigia”, popolata da lavoratori precari e famiglie in difficoltà che non riescono a restare nel mercato privato degli affitti né, tantomeno, ad acquistare un’abitazione, oppure che non sono compresi nel ristretto ambito dell’edilizia sociale pubblica. Ma anche situazioni di marginalità più accentuata (persone senza dimora, ad esempio) e condizioni di fragilità o a rischio povertà (anziani, padri separati, ecc.), oppure persone che hanno concluso i percorsi di recupero o che si trovano in strutture socio-sanitarie (donne vittime di tratta e di violenze) che spesso si trovano senza un’abitazione da cui ripartire.
La Fondazione Casa è impegnata, quindi, nel recupero di edifici di proprietà pubblica (di enti o di scuole) e privata (enti religiosi) situati in periferie urbane o in aree collinari limitrofe ai centri urbani. Sono previsti interventi di ristrutturazione delle abitazioni improntanti al risparmio energetico, al minor impatto ambientale riducendo i consumi e all’impiego di materiali costruttivi tradizionali e ai fondamenti di bioarchitettura e bioedilizia.
Soddisfatto il vicepresidente della Fondazione Casa Lucca Mario Regoli: “Dopo gli appartamenti parrocchiali di Arsina a Lucca – dice – siamo orgogliosi di aver inaugurato anche quelli di Antisciana, borgo montano che ha un tessuto sociale ed associativo molto vivo sopratutto nell’ambito del volontariato e per questo l’utilizzo dei due immobili da parte delle cosiddette categorie svantaggiate acquista un ulteriore valore aggiunto. Ora proseguiremo nel percorso avviato che prevede nel complesso circa 25 appartamenti ristrutturati: i prossimi saranno a Tassignano (Capannori), ad Oneta (Borgo a Mozzano) e alla Ficaia (Massarosa)”.
La soddisfazione del sindaco di Castelnuovo Garfagnana Andrea Tagliasacchi è forse ancora maggiore per un motivo particolare. “Ho sempre ritenuto importante costruire più che demolire e non mi riferisco soltanto agli edifici ma anche alle relazioni tra enti e soggetti vari – commenta – Pensare che quando mi sono insediato sulla poltrona di primo cittadino esisteva un’ordinanza di demolizione dell’immobile fa un certo effetto. Ora invece accanto alla chiesa ci sono due moderne abitazioni che grazie all’accordo con la Fondazione Casa Lucca destiniamo a fini sociali, a famiglie e persone in difficoltà”.
“Sostenere prima e seguire poi i progetti di housing sociale messi a punto da Fondazione Casa – dichiara il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Marcello Bertocchini – è sempre motivo di grande soddisfazione. La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha individuato ormai da anni in questa tematica una delle sue priorità, tanto da farla diventare strategica all’interno delle sue politiche sociali. Una strategia che ha dato ottimi risultati, soprattutto grazie alla capillarità con cui questi interventi sono diffusi su tutto il territorio della provincia, consentendo a molte famiglie di migliorare concretamente le proprie condizioni di vita”.
I soggetti coinvoltinel progetto Abitare collaborativo sono in primis la Fondazione Casa Lucca che è soggetto promotore insieme con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca; poi i partners soci della Fondazione Casa: Provincia di Lucca, Comuni, Arcidiocesi di Lucca, Inbar, associazioni di categoria, realtà del terzo settore e del privato sociale.

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