Gallicano, bilancio e futuro per l’Ecomuseo delle Alpi Apuane

A tre anni dalla nascita dell’Ecomuseo di Gallicano è il momento di fare un bilancio e parlare di futuro. L’appuntamento è per giovedì (9 maggio) nella sala del consiglio comunale. Alle 9,45 il sindaco David Saisi e le autorità apriranno l’incontro. Dopo i saluti, Fabio Baroni presenterà il bilancio e la proposta dell’Ecomuseo.

Ci sarà poi l’intervento di Monica Bolognesi, dell’Università di Firenze, per parlare del riconoscimento attribuito all’Ecomuseo, inserito come esempio modello nel progetto Unesco Ruritage. Alle 10,50 la parola passerà ai sindaci David Saisi di Gallicano, Michele Giannini di Fabbriche di Vergemoli, Riccardo Ballerini di Casola in Lunigiana, Francesco Pifferi di Camporgiano, Andrea Carrari di Piazza al Serchio, Roberto Pagani di Sillano Giuncugnano e Rino Simonetti di Molazzana. A concludere alle 12,20 sarà l’intervento di Alberto Magnaghi, presidente delle società dei territorialisti e delle territorialiste e Marco Remaschi, assessore regionale all’agricoltura. Tutta la popolazione, gli operatori, le associazioni di categoria, le imprese sono invitate. L’Ecomuseo delle Alpi Apuane è un progetto nato il 30 agosto del 2015 con una convenzione fra i Comuni di Fabbriche di Vergemoli, Gallicano, Casola in Lunigiana e Fosdinovo con l’obiettivo di costruire un’azione forte per lo sviluppo sostenibile locale, basandosi sul grande patrimonio ambientale, storico, architettonico, culturale e di imprese agricole, commerciali, turistiche di quella che è stata ribattezzata dall’Università di Firenze la “bioregione apuana”. Un lavoro di ricerca e studio, di organizzazione, di reperimento di fondi dai bandi del Psr e di altre fonti, di assunzione di giovani sia nei lavori di pubblica utilità che nel servizio civile. Il 9 maggio sarà fatto un bilancio del primi tre anni e mezzo di lavoro saranno illustrate le iniziative future, anche in previsione di un aumento delle adesioni di comuni all’Ecomuseo stesso. L’invito alla partecipazione è rivolto agli enti locali, alle scuole, alla popolazione, alle imprese, alle associazioni di categoria e alle associazioni. “Un patto attraverso il quale una comunità, formata da amministrazioni, istituzioni, popolazione, imprese si prende cura del proprio territorio e lo tramanda al futuro”, è infatti il principio fondatore dell’Ecomuseo.

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