Domani (23 luglio) alla Camera del Lavoro di Viareggio è in programma un incontro promosso dalla Fiom Cgil toscana, fra i delegati della Kme Italy. Saranno presenti Mauro Faticanti della Fiom Cgil nazionale e il segretario regionale Massimo Braccini. A partire dalle 10 si aprirà il dibattito sulla situazione dell’azienda metalmeccanica più importante della provincia di Lucca, che coinvolge centinaia di famiglie di lavoratori della zona e oltre. La multinazionale Kme ha 12 stabilimenti in Europa e in Cina, dove il mercato è in più rapida espansione. Nel 2004 ha creato una joint venture col gruppo cinese Dalian Dashan. La crisi globale e l’aumento del prezzo delle materie prime – la Kme dichiara di essere il maggior gruppo al mondo nella produzione di semilavorati in rame e leghe di rame – ha toccato anche la sede di Fornaci di Barga.

“Ma sono anche le relazioni sindacali a stridere – sostiene la Fiom Cgil -, a fronte di alcune restrizioni avanzate dall’azienda in merito ai permessi e alle modalità di comunicazione fra lavoratori e membri della rappresentanza sindacale. Secondo il nuovo regolamento proposto da Kme, ‘ogni lavoratore deve rivolgersi al proprio responsabile diretto per avere un colloquio con la rappresentanza all’interno della struttura aziendale e in orario di lavoro, così come la rappresentanza sindacale deve rivolgersi al capo reparto per comunicare di avere un colloquio con il lavoratore’”, spiega Emilio Cecchini, delegato Fiom.
“La rappresentanza sindacale ha fatto subito opposizione a questo tipo di vincoli e l’azienda ha sospeso il provvedimento ma ha anche invitato i rappresentanti dei lavoratori a favorire un nuovo sistema di relazioni sindacali che siano al passo coi tempi”, aggiunge Cecchini.
Un tentativo, spiega il sindacato, che sarebbe al passo coi tempi di un governo Renzi che “intende ridurre del 50 per cento i permessi sindacali per il distacco dal lavoro, vedi la funzione pubblica – denuncia Cecchini – e che viene dopo un accordo come quello sul testo unico per la rappresentanza sindacale firmato il 10 gennaio scorso da Cgil, Cisl, Uil e Confidustria, osteggiato dalla Fiom e bocciato anche in Kme al referendum imposto dai metalmeccanici alla Cgil. La Fiom Cgil è il primo sindacato nello stabilimento di Fornaci di Barga: ricordiamo che circa il 90 per cento dei lavoratori ha partecipato all’elezione della nuova Rsu nel maggio scorso e i candidati Fiom hanno ottenuto il 41,9 per cento delle preferenze. L’8 maggio c’è stato uno sciopero unitario in solidarietà con un collega che è stato fatto pedinare dall’azienda durante la sua assenza dal lavoro per infortunio”.