Strategia nazionale aree interne, l’onorevole Borghi in Garfagnana

Si è tenuto a Castelnuovo, alla sala consiliare dell’Unione Comuni Garfagnana, un incontro con l’onorevole Enrico Borghi, consigliere speciale per conto della presidenza del Consiglio dei ministri con funzioni di coordinamento della fase attuativa della strategia nazionale delle aree interne, alla presenza dell’onorevole Raffaella Mariani e di numerosi sindaci e amministratori dei territori interessati.

Le cosiddette aree interne (cioè quelle parti di territorio che, in base ad una serie di indici individuati a livello comunitario, vivono una serie di difficoltà strutturali che impongono l’individuazione di strategie volte al loro superamento per il raggiungimento delle soglie standard dei diritti di cittadinanza) rappresentano il 17 per cento del territorio e contano 1,9 milioni di abitanti.
La strategia nazionale ha individuato 65 aree sperimentali (30mila abitanti ciascuna, più o meno) per l’erogazione di fondi che, per la prima volta, saranno indirizzati alla riorganizzazione dei servizi fondamentali per fermare la crisi e l’abbandono delle zone più marginali. La strategia punta su un maggior coinvolgimento del terzo settore e sulla possibilità che le comunità locali diventino esse stesse ideatrici e gestrici del welfare, non più garantito dal pubblico con un unico modello nazionale, ma creato e modellato, dal basso, sui territori, secondo esigenze e criticità specifiche.
Il progetto, di cui l’Unione Comuni Garfagnana è capofila, coinvolge anche Lunigiana, Media Valle del Serchio e Appennino Pistoiese, Comuni non facenti parte delle Unioni, nonché numerosi altri soggetti pubblici e privati sottoscrittori della candidatura. Una scommessa frutto di una attenta riflessione e intuizione condivisa da aree marginali limitrofe legate, anche storicamente, dalle stesse problematiche e dalla stessa visione del territorio.
Si è trattato di un importante focus volto ad approfondire lo stato di avanzamento della strategia a livello nazionale, acquisire maggior consapevolezza in ordine alle modalità con le quali il dipartimento ministeriale richiede che i territori organizzino ed impostino i loro lavori, per definire i contenuti progettuali specifici, che potranno poi fruire di una importante riserva nell’ambito dei fondi strutturali Ue 2014-2020.
Il lavoro svolto fino ad oggi è servito per individuare azioni volte a garantire i servizi essenziali ai cittadini (i cosiddetti “diritti di cittadinanza”) in termini di collegamenti e infrastrutture (sviluppo della mobilità stradale e ferroviaria, dei trasporti, ma anche superamento del digital divide e copertura dei territori con la banda ultra larga), di tutela e sicurezza del territorio (sia come manutenzione idraulica del territorio, sia come mitigazione del rischio sismico, sia come valorizzazione del paesaggio) di sicurezza sanitaria e sociale, di istruzione e formazione (telematica e digitalizzazione delle scuole) fino allo sviluppo di azioni di mercato, e di marketing territoriale.
Positivamente superata la fase del confronto con i tecnici dei settori della Regione e del ministero coinvolti, inizieranno ora i tavoli di concertazione con gli stakeholders del territorio (associazioni di categoria, forze sociali, enti locali, ecc…), per raccogliere tutte le esigenze, le istanze e le richieste che provengono dall’area strategica, che formeranno la base sostanziale su cui verranno impostate le progettualità specifiche su cui insisterà la riserva dei fondi strutturali.
L’onorevole Borghi e l’onorevole Mariani hanno illustrato lo stato dell’arte della strategia nazionale ed hanno speso parole di apprezzamento per il lavoro fatto dalla Garfagnana e dai propri partners.
Il presidente dell’Unione Comuni Garfagnana Nicola Poli esprime soddisfazione e fissa i paletti per i prossimi passi: “L’attenzione riservata al nostro progetto dal governo e dal dipartimento ministeriale sono segno della bontà del lavoro che stiamo approntando e ci spinge a procedere con ancor maggiore determinazione. È nostra intenzione predisporre un progetto partecipato, condiviso, conosciuto e capito da tutti, perché da esso potrà derivare un concreto e rilevante aiuto per il territorio ed è importante, quindi, che ciascuno di noi, sindaci in primis, facciano uno sforzo per capire che non si tratta di un veicolo al quale “agganciarsi” per avere il finanziamento di una di quelle piccole opere che ciascuno di noi vorrebbe realizzare nel proprio piccolo orto, ma che si tratta piuttosto di uno strumento che dovrà azionare una serie di meccanismi diffusi, di gestione pubblica e privata, tutti inseriti in un articolato e coordinato sistema di interventi, studiato appositamente in funzione dei risultati attesi, a loro volta preordinati in funzione del superamento delle criticità ambientali complessive”
“Il nostro obiettivo – ha concluso Poli – è di arrivare ad avere il documento conclusivo di tale percorso, il cosiddetto “preliminare di strategia”, pronto per la fine di questo anno per arrivare nei primi mesi del 2017 ad attivare i primi progetti pilota e a sottoscrivere, con il dipartimento e la Regione, l’accordo quadro di programma definitivo, che sancirà definitivamente risorse, modalità di attuazione della riserva, progetti concreti da finanziare. Il lavoro è molto, ma abbiamo già raggiunto un importante risultato, nel percorso per la creazione di una nuova governance, che sappia coniugare una visione della Valle strategica ed orientata al futuro, in sinergia con i principali vettori di sviluppo dell’area vasta Nord Toscana – Emilia – Liguria.”

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