Nuovo look per Ponte del Diavolo, anche con Art Bonus

E’ uno dei simboli della Valle e anche della provincia di Lucca. Il ponte del Diavolo torna a nuova vita, una più degna della storia, delle leggende e del bello, o del ‘sublime’ che evoca, come ha detto il sovrintendente di Lucca e Massa Carrara Luigi Ficacci.

Un progetto che comprende il restauro del Ponte ma che con questo non si conclude: recupero e riqualificazione riguardano anche gli spazi circostanti. Con una serie di interventi futuribili che dovrebbe addirittura arrivare a creare un percorso pedonale di riqualificazione dal centro storico di Borgo a Mozzano fino al Ponte.
Il primo lotto prevede lavori alle arcate minori con un investimento di oltre 100mila euro per sanare tutti i problemi portati dal tempo, dalla corrosione della parti in ferro e fino alla sostituzione della pietre venute meno alla rimozione della vegetazione.
“Intervenire sul ponte del diavolo – spiega il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti – significa andare a mettere mano su una situazione estremamente delicata, complessa e immutata da almeno un decennio. Sono infatti tanti anni che non viene attuato un progetto di restauro e riqualificazione del monumento e gli effetti si vedono perché in alcuni punti la vegetazione è aumentata e nel complesso sono diversi gli ambiti su cui è necessario intervenire”.
Il progetto, in parte finanziato con l’Art Bonus, prevede un impegno di spesa di 235mila euro. Il primo lotto sarà completato entro il 2017. Con un investimento di 100mila euro in buona parte, 80mila, messi a disposizione della fondazione Cassa di Risparmio.
L’intervento di recupero e riqualificazione estremamente articolato e costoso è stato presentato all’Unione dei comuni della Mediavalle perché, come ha sottolineato il consigliere regionale Stefano Baccelli, il Ponte del Diavolo è la porta di ingresso della Mediavalle e della Garfagnana e quindi il suo restauro inorgoglisce tutti”.
Un intervento che è stato possibile avviare grazie all’interessamento del sindaco Patrizio Andreuccetti che si è fatto materialmente carico di andare e cercare imprenditori ed enti a cui illustrare i vari lotti per ottenere il loro sostegno economico attraverso l’Art Bonus. E proprio l’Art Bonus è la chiave di volta di questa operazione, come ha sottolineato il senatore Andrea Marcucci dicendo “Circa 10 anni fa è partita con la Comunità Montana (ente poi rimpiazzato in molte funzioni dall’Unione dei comuni ndr) il progetto, molto ambizioso, della riqualificazione della rocche e delle fortezze della Valle del Serchio era un progetto articolato che voleva valorizzare le rocche e fortificazione di Mediavalle e Garfagnana. Tanti interventi sono stati finanziati dal ministero attraverso la società Arcus, grazie anche al sovrintendente con cui stiamo lavorando per concludere questi interventi. Ora mi chiedo perché il ponte della Maddalena non può farne parte? Su questo decideranno i tecnici del ministero, ma potrebbe essere un’opportunità importante”.
“Inoltre – ha spiegato Marcucci – insieme a questo progetto siamo riusciti a far inserire le nostre rocche in finanziamenti importanti sulle fortificazioni estensi, perché a Ferrara è stato fatto un progetto importante sugli estensi e ora bisogna concludere i lavori. Altra valutazione che mi viene in mente – ha concluso Marcucci – è sulle opportunità dell’Art Bonus. Questo strumento permette di dare ai privati e agli enti finanziamenti che poi ritornano nella misura del 65per cento. In pratica, se un privato devolve 100 euro per l’Art bonus, 65 euro tornano sotto forma di sgravio fiscale, quindi è una grande spinta. Noi sappiamo che il patrimonio italiano è talmente imponente che lo Stato da solo non ce la può fare. In questa apertura ai privati ci rientrano anche le fondazioni bancarie”.
Tanto che, ha sottolineato Marcello Bertocchini presidente della Fondazione cassa di Risparmio di Lucca: “La Fondazione non poteva mancare nella ristrutturazione di un monumento simbolo come il ponte del diavolo. L’Art bonus, ha grandi potenzialità anche perché consente di fare si che parte delle imposte e della tasse vengano destinate al recupero di un bene culturale. Sono delle tasse che vengono ugualmente pagate, ma che vengono destinate sul territorio e le risorse sono gestite dai soggetti proprietari del bene come nel caso del ponte del diavolo. Secondo me l’Art bonus non si sta ancora utilizzando in maniera adeguata. È un’ottima opportunità per il mondo imprenditoriale”.
Il consigliere regionale del Pd Stefano Baccelli ha aggiunto: “Quel che vedo è che ogni bene culturale restaurato inorgoglisce non solo i cittadini del luogo, ma anche chi vive nella provincia.
L’altra cosa che vorrei sottolineare di questa vicenda è la filiera istituzionale, dalla commissione Cultura del senato, al Comune di Borgo all’Unione dei comuni, la Regione Toscana, la Fondazione Cassa di Risparmio, rappresentano un caso importante. Qui ci sono delle istituzioni che fanno quello che i cittadini si attendono da loro, ovvero fare gli interessi del territorio. Avere poi l’idea di condividere come rappresentanti locali e nazionale le priorità del nostro territorio è un meccanismo virtuoso. L’Art Bonus è uno strumento che va utilizzato meglio. Riconosco ad Andreuccetti di essere riuscito a far capire agli imprenditori che quei soldi andranno a sostenere il territorio”.

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