Fabbriche, il segretario Pd contro Giannini

Il neo-segretario del Pd di Fabbriche di Vergemoli Cristiano Tamarri passa all’attacco dopo la decisione del sindaco di Gallicano di fermare il referendum per la fusione.

“Tutto dobbiamo alla fusione – afferma perentorio -. Senza la fusione nulla accadrebbe e nulla sarebbe accaduto – così esordisce il segretario Tamarri -: chi non lo capisce è ottuso o mira ad altre fusioni. Per la fusione tutto si può, tutto si tollera, persino l’accusa pubblica di essersi comportati scorrettamente che il sindaco di Gallicano Saisi non ha risparmiato al sindaco già fuso Giannini, arrivando a dire mai una fusione con Fabbriche di Vergemoli. A dire il vero la minaccia si è subito tradotta in azione concreta qual è stata la repentina cancellazione della consultazione informale indetta dallo stesso gruppo di maggioranza di Gallicano e la richiesta ufficiale ai comuni di esplicitare la volontarietà di fondersi anche separatamente con il comune più grande di Gallicano: in pratica l’invito a Molazzana di mollare Fabbriche di Vergemoli. Mutato lo scenario precostituito, adesso la patata bollente passa al sindaco di Molazzana Simonetti che dovrà scegliere tra Fabbriche di Vergemoli e Gallicano. E sì che il buon Giannini aveva promesso mari, monti e grotte – prosegue Tamarri -. Adesso non basta più, adesso bisogna rassicurare circa il fatto che Fabbriche di Vergemoli non ha bisogno di risorse aggiuntive, che tutto quello che verrebbe incassato dalla fusione andrebbe in favore delle popolazioni degli altri Comuni. Certo a Fabbriche il municipio deve essere ricostruito ma fondendosi con Gallicano e Molazzana il palazzo comunale non servirebbe più e quindi: risolto anche questo problema. Ho l’impressione purtoppo però che siamo solo al prologo di una farsa della quale non vediamo ancora la fine; e mi risparmi il mio sindaco l’accusa di voler altre fusioni, perché il sentore oggi in tutta la valle è quello di voler evitare fusioni con Fabbriche di Vergemoli nemmeno avessimo la peste. Che brutta storia per chi come me è innamorato dei miei paesi e della mia terra”.

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