Fornaci, dubbi e preoccupazione all’assemblea su Kme

Si avvicina la data cruciale per conoscere il futuro dello stabilimento Kme di Fornaci di Barga: domani (1 dicembre) l’azienda presenterà il progetto per la realizzazione di un termovalorizzatore per abbattere i costi dell’energia. Alla vigilia della presentazione, La Libellula, movimento popolare in difesa della qualità della vita e dell’integrità del territorio della Valle del Serchio, ribadisce il no al pulper dopo una riunione aperta al pubblico in sala Primo Maggio a Fornaci. Una serata quella di ieri (29 novembre) che ha visto una numerosa partecipazione.

Gesualdo Pieroni, dopo i ringraziamenti di Luca Capitani, ha aperto la serata con una breve cronostoria del lavoro del Comitato a partire da luglio. “Fino ad oggi ci siamo mossi sulla base di ipotesi – le parole di Gesualdo Pieroni – ma che comunque il lavoro è stato proficuo in quanto siamo interlocutori sia di Kme che dell’amministrazione”.
Ferruccio Carrara poi spiega: “A Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca si è impedito nel passato la realizzazione di impianti di incenerimento di vario genere. L’azione sinergica dei comitati e di quelle amministrazioni si è basata su dati concreti rilevati dalle centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria e che quindi, il primo atto concreto da parte del Comitato è quello di chiedere al Comune l’installazione di una centralina fissa. La centralina rileva inoltre come gli inquinanti si presentino non solo nell’aria ma anche nel suolo e nell’acqua. Le indagini sulla qualità dell’aria nella Valle (che purtroppo per la sua conformazione orografica ed a causa dell’ inversione termica, accumula l’inquinamento invece di disperderlo) mostrano già dati preoccupanti cui si aggiungerebbe una quantità di inquinanti insopportabile per la salute attraverso qualsiasi processo di incenerimento rifiuti ed altro. Il concetto di sostenibilità per Kme è relativo alla sostenibilità economica per l’azienda, mentre sostenibilità significa processi che siano sostenibili per l’ambiente e per la salute dei cittadini nel luogo e nel momento dati”.
Paolo Fusco del comitato è passato poi di nuovo all’attacco: “L’azienda non ha cercato nessun tipo di soluzione alternativa, né con i metodi per produrre energia pulita (idroelettrico e solare), sia non attendendo gli sgravi fiscali previsti per le aziende energivore che parificherebbe il costo dell’energia in Italia a quello di Germania e Francia. Inoltre il monitoraggio effettuato da Arpat nel solo mese di gennaio 2016 ha portato a rilevare ben 15 sforamenti dei limiti che sono il totale concesso in un anno intero”.
Presente tra il pubblico, come semplice cittadino, il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Michele Giannini, che ha partecipato all’incontro dando la propria disponibilità e quella dell’amministrazione da lui presieduta a sostenere, anche concretamente, concorrendo alle spese per la centralina qualora fosse necessaria.
Dopo le parole degli esponenti del movimento La libellula la parola è passata al pubblico presente nella sala Primo Maggio, dove sono emersi dubbi sulla capacità dell’azienda di gestire un impianto di incenerimento complesso e sulla volontà di produrre in modo ecologico e sostenibile. L’ incontro si è concluso con l’impegno del comitato di effettuare a breve azioni di sensibilizzazione della popolazione.

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