Pci: “Pirogassificatore Kme, serve alternativa”

La vicenda Kme a Fornaci di Barga “dimostra, come tante altre, quanti danni possano portare le politiche di liberalizzazione nella produzione di energia, che passa, da attività strategica di interesse nazionale e sociale, a fattore su cui si scatena la corsa al profitto: l’obiettivo della pubblicizzazione totale della produzione di energia diventa fondamentale”. E’ quanto commenta il Pci della Valle del Serchio sull’ipotesi del progetto di pirogassificatore: “La dirigenza Kme – ricorda il Pci -ha presentato il piano ai lavoratori, legando l’ipotesi di rilancio produttivo alla realizzazione di un impianto di gassificazione con utilizzo di scarti di lavorazione di cartiera, al fine di abbattere i costi energetici; la modalità utilizzata, presentazione del Piano ai lavoratori ed alle sigle sindacali, ma non agli enti locali ed alle popolazioni, mostra il tentativo di creare una frattura tra i soggetti interessati, situazione assolutamente da evitare e respingere”.

“Se al momento è possibile che un’industria programmi una forma di autoproduzione di energia, riteniamo, nel caso specifico di Kme – va avanti la nota -, che debbano essere individuate soluzioni e fonti diverse. Ci sentiamo quindi di sollecitare, come altri hanno fatto nelle settimane passate, l’utilizzo della ampie superfici coperte dello stabilimento per l’installazione di impianti fotovoltaici; tale soluzione tra l’altro avrebbe il vantaggio di contribuire anche al risanamento di parti di stabilimento, che prima o poi andrà comunque affrontato. Non possiamo nasconderci che la realizzazione del gassificatore comporterebbe nel  tempo costi sociali non accettabili. Ciò in termini di peggioramento di una situazione ambientale e sanitaria già critica, come evidenziato anche da studi epidemiologici compiuti ed in fase di aggiornamento; ma anche perché impatterebbe pesantemente contro un’impostazione di sviluppo della Valle del Serchio che da anni è stata indirizzata verso ambiente, turismo e filiera agro alimentare tipica e di qualità. Negli ultimi giorni poi la giunta regionale Toscana ha approvato formalmente un accordo ufficiale per il rilancio Kme sulla base del piano presentato dall’azienda stessa. Nella delibera si parla in maniera generica della realizzazione di una piattaforma energetica. Riteniamo pericoloso ed inaccettabile questo atto della giunta, innanzitutto per la ambiguità politica e l’ipocrisia insita nel non voler citare la parola pirogassificatore; poi per le modalità in cui tale decisione è maturata, senza alcun coinvolgimento del Consiglio regionale o delle commissioni, come invece precedentemente era stato concordato in una apposita mozione consiliare. L’ennesima dimostrazione negativa della giunta regionale e del suo presidente Rossi. Soprattutto – aggiunge il Pci – provoca indignazione l’assoluta assenza di coinvolgimento delle popolazioni locali e dei suoi rappresentanti istituzionali, come peraltro denunciato dal sindaco di Barga. La giunta regionale ed il presidente Rossi sono o meno a conoscenza della vasta mobilitazione in atto da mesi contro il progetto del pirogassificatore?  Vivono su un altro pianeta oppure scientemente non ne vogliono tenere conto?  Perché l’assessore Remaschi era assente in una seduta dove veniva presa una decisione così importante per il territorio di sua estrazione? A questo punto occorre uscire da ogni ambiguità e lavorare su diversi fronti in maniera coerente. Un fronte è sicuramente la tutela dell’occupazione. Quindi da un lato appoggio, solidarietà ed impegno comune verso i lavoratori della Kme per ottenere nell’immediato la proroga degli ammortizzatori sociali di prossima scadenza.  Respingiamo il ricatto che la realizzazione del pirogassificatore sia l’unico modo per salvaguardare l’occupazione; no al tentativo di mettere lavoratori e cittadini uno contro l’altro. Domandiamoci invece quali sono i motivi per cui oggi il nostro Paese non ha più un propria politica industriale;  quanto abbiano pesato in tal senso anni di politiche di austerity e di asservimento ai diktat dell’Unione Europea. Chi sono i veri nemici dei lavoratori, chi li ha colpiti duramente nei salari e nei diritti, chi ha pesantemente limitato la portata e la durata degli ammortizzatori sociali? Dicono niente i nomi Legge Fornero e Jobs Act? E’ necessaria la realizzazione di un nuovo e diverso piano di rilancio industriale, basato sul tradizionale core business dell’azienda, senza tentazioni di sconfinare in settori, quali lo smaltimento degli scarti di cartiera,  che non gli competono. In questo senso riteniamo pienamente condivisibile e da percorrere con forza la proposta,  lanciata pochi giorni fa dal Comitato per l’attuazione della Costituzione Valle del Serchio, di un intervento dello Stato; soluzione che appare coerente con l’importanza strategica del settore metallurgico nell’economia nazionale. Quindi nell’immediato la giunta regionale deve annullare la delibera di accordo dello scorso 11 giugno.  Sollecitiamo una presa di posizione di tutte le amministrazioni della Valle che devono, in maniera compatta, opporsi al pirogassificatore e ad ogni altro progetto che preveda il trattamento termico dei rifiuti, assumendo atti concreti o di indirizzo in tal senso. Non sbagliamo i bersagli della lotta. Lavoratori e cittadini devono stare dalla stessa parte; difesa dell’occupazione e tutela della salute non sono alternativi. Il nemico è il profitto”.

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